A Napoli si incontrano l’Etna e il Vesuvio. Una sinergia secolare, una contaminazione di sapori e di storie, un connubio perfetto: dal 19 al 23 maggio l’azienda siciliana Palmento Costanzo porta in tavola l’energia e il gusto dell’Etna unendole all’arte, ai colori, ai ritmi e alle suggestioni che “Wine and the city” (due eventi ad ingresso libero) e “Vitigno Italia” (tre giorni al Castel dell’Ovo) regalano con la città partenopea.
L’ebbrezza della contaminazione del Sud ha inizio venerdì 19 maggio: l’azienda siciliana inaugura l’arrivo in città con una serata (dalle ore 18) da Novelli Arredamenti – in via Vetriera 14 – che organizza un rendez vouz dedicato al “Wine and Design” nell’ambito di “Wine and the city”, la manifestazione ideata da Donatella Silorata Bernabò. Sarà l’occasione per scoprire e conoscere il mondo della cucina con le creazioni di artisti e marchi prestigiosi, insieme ai vini prodotti da vitigni autoctoni e prefillosera della linea Top Palmento Costanzo: “Bianco di Sei” e “Nero di Sei” sono unici nel loro design con l’esclusiva etichetta realizzata in polvere vulcanica dell’Etna da Spazio Di Paolo, vincitrice del premio “Gold” A’ Design Award & Competition per Packaging of the World.
Sabato 20 maggio, dalle ore 18:30, va in scena “Culture migranti. Danza, musica, arte senza frontiere” accompagnate dalla vitalità e dall’armonia del vino Palmento Costanzo, per un brindisi alla Cultura, strumento di integrazione per un mondo senza “confini”. Per l’occasione, gli istituti di cultura europei, Institut Français, Goethe-institut Neapel, instituto Cervantes de Nápoles insieme alla Cooperativa sociale Dedalus e Made in Cloister (luogo dell’evento), presentano un grande happening legato al tema delle migrazioni e all’integrazione attraverso le Arti. Giovani artisti internazionali di danza, musica e arte contemporanea si alterneranno nel corso della serata con performance e installazioni proprio dove batte il #CuorediNapoli (piazza Enrico de Nicola).
Palmento Costanzo: il progetto e le unicità dell’azienda
Palmento Costanzo è l’unica azienda vitivinicola dell’Etna che esegue l’intero processo di vinificazione all’interno di un antico palmento, risalente alla metà del XIX secolo, recuperato per volontà della famiglia Costanzo che lo ha restituito alla dignità originaria di luogo pensato e organizzato per la produzione del vino. Il restauro conservativo è stato condotto secondo i principi della bioarchitettura, nel massimo rispetto del territorio con l’idea di riprodurre fedelmente il processo di produzione tradizionale, senza modificare la struttura originaria del palmento. L’azienda è promotrice di cultura con il proprio Wine Club (iscrizione gratuita al sito www.palmentocostanzo.com), attraverso il quale divulga e promuove il territorio organizzando eventi e incontri a livello anche internazionale che abbracciano la cultura della terra a 360° gradi.
In cantina, il processo di lavorazione si svolge a ‘caduta’, dal livello più alto, che accoglie le uve appena raccolte, pigiate e subito poste nei tini di fermentazione, a quello inferiore dove si trovano le vasche di acciaio, fino a scendere nella bottaia. Qui, accanto a tonneaux e grandi botti in legno di rovere francese da 3000 e 5000 litri, hanno aggiunto 4 botti ad uovo da 2000 litri: la loro forma ovale consente di attivare il bâtonnage per effetto dei naturali moti convettivi dei liquidi, senza bisogno di attrezzature esterne. Il vino prodotto da vigne prefillossera – Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Cattarratto – si presenta in due linee: Mofete, dall’ultima emanazione di gas dell’eruzione vulcanica, e Sei, dal numero dedicato all’Etna come vulcano più attivo nel mondo.