Forza, determinazione e grande passione per il loro lavoro. Queste le caratteristiche, che subito mi hanno colpita, delle personalità di Nìcola Krug e Mariagrazia Fabrizi, in arte Marjizia. Due stelle nascenti nel panorama della moda made in Sicily, che ho avuto la possibilità di incontrare ed intervistare a Modica (Rg), presso il laboratorio sartoriale di Marjizia.
Presto protagoniste di un evento: il “PUPAe fashion show”, che si terrà domenica 17 dicembre 2017 presso il Teatro Garibaldi di Modica, capace di mostrare le meraviglie della terra di Sicilia al resto dell’Italia, e perché no, con un po’ di fortuna, anche al resto del globo, sin dalle prime parole sono capaci di trasmettermi tutta la loro grinta, forza di volontà, grande e profondo impegno verso ciò che amano fare di più al mondo…
- Partiamo subito con una breve presentazione per i nostri lettori. Chi siete e come vi siete incontrate?
M: Io sono Mariagrazia, in arte Marjizia, nome che mi è stato dato dalla mia insegnante all’Istituto di Moda Burgo di Lucia Lacognata, sito in Ragusa e succursale della scuola di Milano, dove tra l’altro ho conosciuto la mia amica Nìcola Krug. Dopo il conseguimento del Diploma, ho poi deciso di rimanere in Sicilia, una terra piena di spunti artistici, precisamente a Modica dove vivo e lavoro. Proprio qui infatti ho allestito un piccolo laboratorio dove mi ritiro per creare, cucire e ritagliare, e dove ricevo le mie clienti, per realizzare loro abiti su misura.
K: Io sono Nìcola Krug, nata a Toronto, Canada, e non avrei mai immaginato di ritrovarmi a vivere e lavorare in Sicilia. Da sempre innamorata della Moda, in Canada ho cominciato a realizzare diversi costumi per numerose Scuole di Danza. Tuttavia, prima di dedicarmi alla mia più grande passione, terminati gli studi superiori, ho deciso di fare un’esperienza come ballerina sulle navi da crociera, lì dove ho conosciuto mio marito Carmelo, sicilano doc, che mi ha portata qui, dove ho potuto realizzare il mio sogno: frequentare l’Istituto di Moda Burgo di Ragusa. La fortuna, l’impegno e l’opportunità mi hanno portata poi a lavorare in una grande Azienda canadese di Moda: Freda’s Toronto, in cui svolgevo il ruolo di assistente di Freda. Oggi invece, tornata in Italia, sono felicissima di presentare la mia collezione a Modica, presso il Teatro Garibaldi, il 17 dicembre 2017, insieme alla mia collega Marjizia Fabrizi.
- Il prossimo 17 dicembre sarete protagoniste dell’evento “PUPAe fashion show”. Come è nata l’idea e come si svolgerà la serata?
K: L’idea è nata a Siracusa, precisamente nell’albergo in cui alloggiavo, dove per la prima volta ho visto dei quadri che raffiguravano proprio i famosissimi Pupi siciliani. Dal momento che nessuno stilista si è mai ispirato a loro, mi è sembrata una buona idea per la sfilata.
M: Il 17 dicembre sarà un evento, non una sola sfilata, ci saranno tanti altri partner che parteciperanno. Non sarà solo una serata di moda, ma arte a 360 gradi. Musica, teatro, moda, ma anche beneficenza e tanto altro ancora…
- Un evento che prende le mosse, dunque, interamente dalla tradizione dei Pupi siciliani. Quale il senso di ispirarsi, oggi, al tradizionale teatro dei burattini e quale il messaggio che volete trasmettere?
M: La Sicilia è una terra bellissima, la cui storia è ricca di cultura, architettura, arte, cibo e tradizione. Ogni angolo di questa incredibile terra è ricoperto da grande ispirazione. Essendo molto orgogliose di questo paese, vogliamo poterne condividere tutte le bellezze proprio attraverso i nostri abiti: la Sicilia è un gioiello così bello e prezioso da non poter rimanere nascosto all’interno di uno scrigno. Come tutti i gioielli più belli, deve essere per forza indossato. Le tradizioni sono sempre belle. Bisogna ricordarsi sempre da dove veniamo; bisogna sempre guardare al passato per poter lasciare una traccia per i posteri.
K: Per me i Pupi rappresentano la Forza. L’abito che indossa la donna è come l’armatura per i Pupi. Guardare poi al passato fa sempre bene, dal momento che la moda torna sempre rivisitata. È sempre un giro.
- Interessante notare il passaggio da un personaggio maschile, quale Orlando, il Pupo per antonomasia, alla realizzazione dei vostri abiti esclusivamente femminili…
M: Grazie! In particolar modo io, nella mia collezione, mi sono concentrata sulla figura di Carinda, figlia di un guerriero e paladina di Francia, che sin da giovane andava per armi. Rimasta prigioniera durante uno scontro, viene salvata da Cladinoro, il suo amato. Io quindi mi sono concentrata sulla sua figura che passa da donna guerriera, trasformandosi poi in donna innamorata. Un’evoluzione che ho riversato anche nei abiti. E’ infatti proprio l’amore a renderci umani, con tutti i nostri pregi e difetti.
- Dal Pupo all’abito di vostra realizzazione. Quali, dunque, i passaggi principali?
K: Quando inizio a lavorare penso al mio stile e poi alla mia idea. Per questa collezione, in particolar modo per “Rosetta di Russia”, ho inteso l’armatura come un corsetto molto femminile e moderno.
M: Io invece, vedendo anche i personaggi femminili presenti all’interno dell’opera dei Pupi, ho fatto un percorso inverso. Sono partita dall’interiorità dei pupi per arrivare al vestito che ricopre due funzioni principali: la prima, quella di coprirsi e l’altra, quella di rispecchiare la nostra personalità.
- Sfogliando un po’ il vostro book, sono rimasta molto colpita da questi abiti che possono ritenersi delle vere e proprie opere d’arte, sospesi tra sogno e realtà. Vi chiedo dunque, a quale pubblico desiderate rivolgervi con questi abiti. Chi può rimanere colpito da questi capolavori?
M: Spero tutti. Il mio intento è quello di far conoscere me stessa, il mio estro; a tutti chi è Marjizia e cosa rappresentano i suoi abiti.
K: Vorrei farmi conoscere anche io, come stilista. Durante l’evento potrete ammirare sicuramente abiti molto scenografici, che tuttavia serviranno per far conoscere il nostro stile, in modo che le nostre clienti inizino ad indentificarsi nel nostro modo di lavorare.
- Come definireste, allora, il vostro stile e cosa rappresenta per voi la Moda?
K: Il mio stile lo definirei “L’Eleganza strutturata”. Qualcosa di molto elegante e femminile, però sempre molto tenuto, strutturato, che dà forza alla donna che si veste. La donna che io vesto è una donna molto intraprendente, che ha successo nella vita. Una “bussiness woman”, tuttavia sempre molto elegante.
La moda è il primo impatto che dai di te alle altre persone.
M: Non c’è una parola specifica per definire il mio stile, anche perché credo che si debbano vedere e conoscere i miei abiti, che possono distinguersi per i tagli e gli abbinamenti di colori, prima di definirlo. Nel mio lavoro sono molto schematica. Uso sempre colori contrastanti, che tuttavia si sposano molto bene tra loro.
“La moda”, come disse una grande stilista, “è la maniera di dire chi sei, senza dover parlare”.
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