Quante volte è capitato di passare un Carnevale senza sapere che, oltre le classiche “chiacchiere” fritte e ricoperte di cioccolato, esiste un’ampia tradizione che va oltre questo dolce! Eppure, da zona a zona d’Italia i dolci di Carnevale variano, così come varia la lasagna da gustare come primo piatto. Interpretazioni differenti, in rosso ma anche senza pomodoro, di cui pochi giorni fa ne abbiamo offerto un esempio a base di carciofi… http://www.paginasette.it/2018/02/09/omaggio-sanremo-versione-carnevale-lasagne-al-carciofo-vermentino-ponente/
Oggi ci soffermiamo sul dolce. Per la loro praticità e facilità di conservazione, le chiacchiere sono le più frequenti in tutte le feste di Carnevale sulla tavola e sui buffet. Napoli eccelle per la sua tradizionale sfogliatella, anch’essa riccia o frolla a seconda dell’esterno (croccante o morbido) e con ripieno di crema a base di semola. Come per il caratteristico “migliaccio” – il dolce che in tanti amano in occasione della festa dove ogni scherzo vale – a base di crema di semolino.
Una parentesi, però, merita il “sanguinaccio“. Se non altro per la sua antica tradizione e per i successivi limiti imposti dalle autorità sanitarie alla sua preparazione. Un tempo, nelle campagne e zone rurali si usava mescolare la crema di cioccolato con il sangue di maiale. Oggi, per motivi di sicurezza e sanità pubblica questo è proibito, come noto. Dunque, nelle zone del meridione dove ne viene praticata ancora la vendita in pasticceria nelle classiche vaschette con pinoli e canditi o cedro, il sanguinaccio di puro cioccolato fluido assume adesso un aspetto simile ma sapore differente. Ottimo accostamento sia con le chiacchiere che con le sfogliatelle (come mostra la nostra foto).
Buon appetito e buon Carnevale a tutti!!!