“L’Italia ha uno stato di grazia particolare, che da oltre duemila anni ci regala capolavori d’ogni genere. Non siamo diversi dagli altri, abbiamo forse un autolesionismo per il quale prevale l’idea che le cose non funzionino” è quanto afferma Alberto Angela a proposito della meraviglia italiana presentata poche settimane fa in tv. Inondato dalla folla di giovani che lo ha accolto questa mattina a Sorrento, in presenza del sindaco Giuseppe Cuomo, il giornalista ed esperto paleontologo ha dialogato apertamente sul palcoscenico sorrentino con il direttore della sede Rai di Napoli, Francesco Pinto.
Il tema della Pompei distrutta dalla lava nel 79 d.C. – ovviamente al centro della giornata – ha animato il discorso ed affascinato le menti dei giovanissimi suoi fan , lì presenti e in attesa di una foto, di una dedica su uno dei suoi saggi pubblicati su Roma antica, sul Vaticano, su Pompei o sui bronzi di Riace. Alberto Angela si rapporta così con il pubblico delle grandi occasioni, in una terra bloccata da traffico e ingorghi, nodo cruciale ma al tempo stesso da lui simpaticamente stigmatizzato con una battuta a caldo “anche duemila anni fa era così qui!” (cit.).
La classicità e la Campania felix, la meraviglia patrimonio Unesco raccontata nel suo ultimo programma tv in quattro puntate su RaiUno. Aneddoti di vita ed esperienze professionali dal set, il racconto del Vesuvio come lo videro i pompeiani e gli ercolanesi di duemila anni fa poco prima della tragica eruzione. Studenti e professori, stampa ed istituzioni, tutti lì ad ammirare l’eloquio straordinario di quella voce narrante che, ormai da anni, ha stupito forse più del padre Piero nella divulgazione scientifica e culturale in tv. Poi la riflessione… “una volta eravamo costretti a viaggiare, a spostarci per capire usi e costumi di un popolo lontano, cosa mangiassero e come vivessero. Oggi, è tutto nel palmo della nostra mano! Scegliete bene, ragazzi, dove e come documentarvi dal web“. Il rapporto con la cultura e la velocità dell’informazione online di oggi ha fatto da sfondo dunque alla presentazione del prossimo lavoro di approfondimento culturale e storico su Pompei. Quella ‘notte a Pompei’ – appunto – che cambiò la storia e la morfologia di una terra seppellendo vivi i suoi abitanti.
Quel che oggi vedono turisti e visitatori stranieri agli scavi di Villa dei Misteri, unico luogo al mondo ad esporre la morte presentandola al pubblico (gli scavi di Pompei – ndr), fra monete di sesterzi e forme di pane appena sfornate, botteghe e lupanari della vita quotidiana degli antichi romani. Tutto quanto spazzato via in una notte dalla nube ardente del Monte Somma (all’epoca unico pizzo visibile dell’odierno vulcano detto Vesuvio). Appuntamento in tv a fine settembre, con la nuovissima produzione Rai focalizzata su Pompei, da quel set sul quale fra oggi e domani Alberto Angela girerà gli ultimi ciak.