Fenomenologia di Chiara Ferragni, baciata dal principe nelle sembianze dei social network, e trasformata in principessa

20.5 milioni di follower su Instagram, un fatturato di quasi 10 milioni di dollari all’anno, un marchio che vale 36,2 milioni di euro in continua espansione. Fa visita tra le polemiche agli Uffizi ed è boom di giovani visitatori, promuove dal Salento le bellezze della Puglia. Amata e odiata, è icona del rilancio del nostro paese agli occhi del mondo.

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C’era un tempo in cui, per raccontare quello che ti stava accadendo, dovevi trovare qualcuno che avesse tempo di starti a sentire. Oggi bastano poche parole, una foto e un’intera comunità in rete è testimone della tua vita. È la web community, la società digitale composta da chi condivide se stesso sul web. Alcuni spiccano e diventano dei leader digitali capaci di influenzare comportamenti e scelte, gli altri li seguono, giudicano, commentano“.

Con queste parole nell’ottobre 2016 Chiara Ferragni organizza, insieme al magazine Grazia, la mostra YOU: The Digital Fashion Revolutionospitata dalla Triennale di Milano. Quattro anni dopo la 33enne da Cremona, di professione fashion blogger, è uno di quei personaggi che non si può evocare senza richiamarne i follower. Il suo pubblico la definisce, il suo seguito la giustifica.

E’ una delle italiane più conosciute all’estero, che rappresenti un’intera generazione, quella dei millennial, che la sua sia una storia già da studiare. Una vita tra Milano e Los Angeles, 20.5 milioni di follower su Instagram, un fatturato di quasi 10 milioni di dollari all’anno, un marchio che vale 36,2 milioni di euro in continua espansione. Vouge Usa la definisce «la voce di una nuova generazione». La rivista Forbes la inserisce tra i 30 giovani più influenti al mondo.

E dopo aver collaborato con alcuni dei più importanti stilisti e designer di moda al mondo è diventata testimonial PanteneMorellatoCalzedonia e Intimissimi. Poi libri, un docufilm, ed addirittura una hit musical con Baby K.

In piena pandemia, ha raccolto in 24 ore oltre 3 milioni di euro destinati alle terapie intensive. Sempre grazie ai suoi canali social, ha mostrato la magnificenza degli Uffizi ai suoi contatti (perlopiù giovani), in un periodo assai difficile per l’arte e la cultura. Risultato? Dopo la visita notturna al museo e gli elogi del direttore che l’ha definita una sorta di divinità contemporanea nell’era dei social, dando vita a un mare di polemiche, oltre 9.300 visitatori hanno visitato il museo lo scorso weekend, con un +27% di giovani rispetto al precedente.

Ora Chiara Ferragni è in Puglia per supportare l’evento Dior in Salento e promuovere, grazie ai suoi canali social, tutto l’indotto turistico e ricettivo che tenta di ripartire.

Non bisogna essere il direttore della Galleria, Eike Schimdt, per comprendere l’“effetto Chiara Ferragni”. Nè bisogna scandalizzarsi troppo se è Chiara Ferragni in questo momento lo spot vivente di una Italia che ha una voglia matta di dire al mondo che il peggio è passato.

Il matrimonio con Fedez, il figlio Leone, il docu-film Unposted presentato alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Forse il prossimo anno il palco di Sanremo. Ma Chiara Ferragni, prima dei Ferragnez, è nonostante tutto ancora la ragazza della porta accanto, baciata dal principe nelle sembianze dei social network, e trasformata in principessa. Che con corona e scettro – fregandosene di tutto e tutti – fa far bella figura al nostro Bel Paese.

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