Si può fermare Renzo Arbore? Inossidabile mito della tv, dell’intrattenimento e della musica, durante la pandemia con “Striminzitic Show”, lo spettacolo di ventuno puntate direttamente da casa sua (sic) con la compagnia di Gegé Telesforo, ha raccontato al pubblico la sua carriera artistica (con un successo di pubblico e di critica pazzesco).
Ma adesso è il momento di tornare live. Dopo lo stop forzato dovuto alle regole per contenere la pandemia di Covid-19 adesso che le maglie si sono allargate i concerti sono stati regolamentati, Arbore torna a incontrare il suo pubblico in carne e ossa e lo fa, ovviamente, in compagnia della sua Orchestra italiana. Queste le prime date di un tour che comincerà il 2 agosto da Portici (Prateria Bosco Inferiore della Reggia di Portici) per proseguire il 4 a Piano di Sorrento (Piazza del Mercato), il 7 a Bisceglie, BT (Divine Follie), il 19 a Cirella Diamante (Teatro dei Ruderi), il 21 a Roccella Ionica, RC (Roccella Jazz Festival), il 23 a Ragusa (Piazza della Libertà), il 26 a Benevento (Benevento città spettacolo), il 29 a S. Maria di Castellabate, SA, mentre a settembre sono state confermate, per adesso, le date dell’1 a Lioni, AV e del 3 a Teggiano, SA.
L’Orchestra Italiana sta per compiere 30 da quando nel 1990 venne costruita mettendo insieme 15 tra i migliori – come li definisce lo stesso artista – nel proprio strumento (chitarre, mandolini, fisarmonica, pianoforte, tamburi, tamburelli e voci). Negli anni assieme all’Orchestra Arbore ha girato il mondo intero facendosi vero e proprio ambasciatore della nostra tradizione e della nostra Cultura partendo dal Montreux Jazz Festival e toccando luoghi simbolo come la Radio City Music Hall, il Madison Square Garden e la Carnegie Hall di New York, la Royal Albert Hall di Londra, l’Olympia di Parigi fino alla Piazza Rossa di Mosca.
Oggi l’Orchestra italiana è rappresentata dalle voci di Gianni Conte , Barbara Buonaiuto, Mariano Caiano e Giovanni Imparato a cui si aggiungono la direzione orchestrale e il pianoforte di Massimo Volpe, fisarmonica e piano di Gianluca Pica, le chitarre di Michele Montefusco, Marco Manusso e Nicola Cantatore, le percussioni di Peppe Sannino, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti e, dulcis in fundo, gli struggenti e festosi mandolini di Raffaele La Ragione, Salvatore Esposito, Salvatore della Vecchia.