Raffigura le ali forti di un gabbiano che solca il cielo sopra il mare di Ulisse e le Sirene l’immagine scelta per simboleggiare la campagna “Torna a Surriento”, promossa dal Premio “Arturo Esposito – Penisola Sorrentina”.
Lo scatto è del ragusano Giuseppe Leone, fotografo di rilievo internazionale: immagine selezionata come cover dello speciale portfolio concepito per celebrare i venticinque anni della kermesse culturale, tenacemente guidata dal patron Mario Esposito.
La pubblicazione nasce a consuntivo di uno speciale progetto di “Residenze artistiche”, diretto dall’artista Giuseppe Leone di Buonalbergo (omonimo del fotografo siciliano) ed organizzato allo scopo di radicare sempre più il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito” al territorio, superando quel concetto di evento-vetrina, che spesso costituisce un limite per questa tipologia di manifestazioni e festival culturali.
Il paesaggio, inteso come elemento di identità e luogo di sintesi tra i fattori naturali e l’interazione umana, entra dunque appieno nell’operazione di marketing che il Premio “Penisola Sorrentina” ha ideato e promosso in un momento di enorme difficoltà per il settore turistico e culturale.
“Giuseppe Leone con i suoi scatti ha saputo cogliere ed esaltare le bellezze espresse dal nostro paesaggio”, commenta il Sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo.
Il Premio “Penisola Sorrentina” conferma di non esaurire le proprie risorse culturali nell’arco di un’unica edizione, ma di attestarsi ed operare su un arco di medio-lungo termine, in cui i premiati e i protagonisti coinvolti non siano delle semplici comparse, bensì autentici ambasciatori di un territorio straordinario, capace di accogliere e di costruire nel tempo convergenze con altri territori ed artisti provenienti da ogni luogo, come ad esempio la bellissima Sicilia nel caso del talentuoso Leone.
“Torna a Surriento” rappresenta dunque un progetto di marketing culturale che punta sul paesaggio, sull’ambiente, sull’arte e che sarà presentato il prossimo sabato 12 settembre alle ore 19.00 a Villa Fiorentino (seguendo le scrupolose norme anticovid)
Tutto può dunque rinascere nel segno del mito, della natura, del paesaggio culturale. E, ancora una volta, della ‘Bellezza’.