Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa digitale dal titolo “L’Enoturismo nel mondo ai tempi del COVID-19”. Un ampio momento di confronto sull’evoluzione del comparto nell’anno tremendo della pandemia coronavirus, con la presentazione degli studi di comparazione svolti a livello internazionale dalla prima relatrice, la prof.ssa Roberta Garibaldi (accademica in materie di turismo enogastronomico).
Parole chiave del dibattito di oggi : innovazione, diversificazione dell’offerta, esperienza, sicurezza e prossimità, oltre ovviamente ad enoturismo. Il futuro dell’economia di tutto il comparto vitivinicolo e del turismo italiano e mondiale passerebbe dunque attraverso una serie di interventi mirati atti a favorire lo sviluppo dell’enoturismo moderno secondo logiche di sostenibilità. Piccoli gruppi, piccole cose, strategie comunicative efficaci, assieme ad una maggior diversificazione delle esperienze offerte da ogni azienda vinicola che pratichi anche enoturismo. Questa la ricetta della ripartenza, per un settore che malgrado le difficoltà prodotte dalla crisi sanitaria mondiale ha comunque vissuto una ripresa durante i mesi estivi e la vendemmia 2020 (fonte: Movimento Turismo Vino).
“Il settore enoturistico ha vissuto una ripresa durante i mesi estivi – afferma Roberta Garibaldi – a conferma della sua centralità nelle preferenze dei turisti, italiani e non”. I nuovi lockdown in Italia ed Europa impongono un’importante e approfondita riflessione: per fronteggiare la crisi che stiamo attraversando sarà fondamentale “rispondere e fornire soluzioni, garantire il sostegno economico da parte delle istituzioni e stimolare la digitalizzazione del settore” prosegue Roberta Garibaldi.
Dopo la proiezione dei dati raccolti ed elaborati dalla prof.ssa Garibaldi, con comparazione fra esperienza italiana, Spagna, Francia, California e sud America, parola a Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’Associazione nazionale Le Donne del vino. Il parere della massima esperta in Italia dal mondo della viticoltura in rosa ha puntato essenzialmente a sottolineare quanto sia importante per le aree vocate all’enoturismo mantenere il contatto con il luogo d’origine, senza dar mai vita a dei ‘non luoghi’ (cit.).
“Diversificare è la chiave per affrontare al meglio il futuro – sostiene Donatella Cinelli Colombini – anche se rimodellare la nostra offerta non è semplice dobbiamo usare bene questi mesi invernali per pianificare una strategia innovativa. Non premia, infatti, continuare a presentare le proprie aziende con le stesse modalità, le stesse botti, gli stessi tini e gli stessi contenuti narrativi. La soluzione è incentivare le diversità che caratterizzano ogni azienda. Alcune semplici indicazioni: apertura delle cantine nei weekend e all’ora di pranzo e non soltanto negli orari impiegatizi, formazione per i propri dipendenti, puntare sul web e sugli eventi ed evitare in tutti i modi i non luoghi, ma creare spazi di degustazione e visita che raccontino lo stile locale, con arredi realizzati da artigiani locali. Abbiamo grande responsabilità come operatori del mondo del vino: diventare il locomotore della rinascita del turismo italiano e dobbiamo attivarci per raggiungere questo scopo”.
Evidenziando con ciò non solo l’importanza della cultura locale e dell’artigianato, ad esempio, ma anche di una visione più innovativa e tecnologica dell’esperienza enoturistica in vigna o in cantina. Di interesse inoltre il dato sull’acquisto dei camper quale modalità di fare turismo del vino formato famiglia, testimone della voglia d’evasione e di prossimità registratasi fra gli italiani durante i mesi del covid.
“La centralità di un settore come quello enoturistico è testimoniata dal successo, non scontato, che i nostri eventi come Calici di Stelle e Cantine Aperte in Vendemmia hanno avuto durante questa estate. L’esperienza emozionale nei luoghi di produzione rimane il nostro principale obiettivo, ma, alla luce di questa prolungata emergenza sanitaria, non possiamo non segnalare un bisogno di fare quel passo digitale in avanti, a livello delle singole aziende, ma soprattutto a livello nazionale, evidenziato anche dal confronto con gli altri paesi europei. La crisi può essere lo stimolo giusto, sia per noi vignaioli sia per le istituzioni, per andare in questa direzione e realmente aiutare un comparto che, grazie alla sua doppia natura di agricoltura e turismo, coinvolge con reti e collaborazioni moltissimi enti, attività e realtà sul territorio” afferma Nicola D’Auria, presidente nazionale di Movimento Turismo Vino.
L’associazione, suddivisa su scala regionale in altrettanti contesti, punta infatti a modernizzare la stessa esperienza delle Cantine Aperte – organizzata annualmente in più occasioni da M.T.V. – ed ha di recente approvato un decalogo per l’enoturismo nell’era covid oltre a stilare un vero Protocollo internazionale cui ha collaborato anche la stessa prof.ssa Garibaldi.
Digital wine experience e cantina social sono, dunque, i due elementi essenziali della discussione odierna legati all’innovazione del comparto. Una conferenza virtuale che cade alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Enoturismo 2020, in calendario per domenica 8 novembre prossimo.