Tropea, ufficialmente il Borgo dei Borghi 2021. Appena premiata dalla Rai con il voto popolare unito a quello di tre giurati esperti, la perla del Tirreno è in vetta alla classifica dei 20 borghi più belli dello Stivale. Fra le venti rappresentanze regionali d’Italia è dunque la Calabria a trionfare – e da qui, pur vivendo ormai da anni fuori sede per motivi di studio, ascoltiamo il commento a caldo della giovane universitaria Maria Letizia. Tropeana doc, ma trapiantata a Torino dove frequenta la locale Università con indirizzo Filosofia.
” Sono molto contenta e legata alla mia terra, anche in modo viscerale e romantico ma sono anche poco melensa e parecchio disincantata rispetto ad alcune “cose”. Tutto questo, proprio perché amo Tropea e l’ho dovuta anche lasciare. Spero che questa vittoria significhi andare “oltre”. Tropea ha una storia molto importante e lunghissima ed è anche piena di arte, entrambi aspetti abbandonati e quasi sconosciuti. Io spero che nasca la consapevolezza che Tropea può vivere di turismo anche senza il mare e che oltre a questa meraviglia di cui ringraziamo il cielo, c’è altro ”.
Ma oltre ad un punto di vista che è quello tipico di ogni meridionale lontano dalla sua terra, uniamo in Maria Letizia anche quel disincanto giovanile che abita nel cuore di ogni studente fuori sede. E lo denotano i suoi scatti. Le foto che gentilmente ci regala facendoci ammirare Tropea in alcuni scorci talvolta nascosti.
Immersa ormai nei ritmi ed abitudini della città del nord, ritroviamo nel punto di vista di Maria Letizia le sette cose belle di Tropea. Sette cose da vedere e da fare.
Ecco come la pensa in proposito la protagonista della storia di oggi:
” Nella bell’ Italia meridionale c’è un posto, conosciuto ma mai scoperto veramente, che è la mia Tropea. Quest’anno il programma borgo dei borghi ha riconosciuto la mia casa, la mia terra, le strade che ho la fortuna di abitare come uno dei luoghi più belli del Paese. Come dar torto ad un tale verdetto dato il nostro mare, i nostri panorami e la nostra storia?
Sì, la nostra storia. Da tropeana mi preme sempre raccontare e ricordare quanto questo borgo sia non solo bel mare e caraibiche spiagge ma anche ricco di una tradizione artistica e culturale praticamente sconosciuta o spesso trascurata ”.
Tropea non è un solo grande hotel diffuso. Palazzi nobiliari, arte, numerose chiese antiche sono sintomo di un profondo senso di civiltà ed una cultura ricca e fiorente ad oggi quasi svanita che porta noi giovani a lasciare questa terra per posti lontani, con la speranza di impiegare in modo più redditizio capacità e risorse.
Le architetture e l’assetto urbanistico della città manifestano la raffinatezza del gusto e la maestria degli antichi artigiani e dei committenti che dunque costituiscono l’ennesimo sintomo leggibile della levatura culturale non che dell’innato senso del bello infuso nell’indole dei tropeani grazie anche ai sublimi paesaggi naturali in cui la città è incastonata.
Persino la tradizione culinaria tropeana vanta una varietà di prodotti, di ricette e di piatti raffinati degni delle più stellate cucine moderne (non solo cipolla) relegate spesso al più comune pregiudizio che associa le pietanze tradizionali ad una cucina povera e vecchia. Tropea storicamente non è mai stata un paesello di provincia subalterno, condizione nella quale si è ritrovata ad essere solo negli ultimi decenni.
Pur costretti a fronteggiare le innegabili difficoltà e contraddizioni che caratterizzano questo luogo, nessuno può restare indifferente alla sua ammaliante magnificenza e agli incantevoli giochi di luce dati dall’incontro dei flutti del mare cristallino con i raggi dorati del sole. Tropea meritava di vincere e ancor di più merita l’incanto della gente che viene a conoscerla per la prima volta e merita la devozione di chi ritorna ad amarla trovando però un paesaggio sempre nuovo come solamente il mare ed i suoi colori sanno donare.
” Vivo a Torino da qualche anno ed allontanandomi ho riconosciuto quanta gratitudine ho in serbo per essere tropeana ”.
Cos’è in pochi semplici passi Tropea?
1. Santuario della Madonna dell’Isola: luogo unico al mondo che sin dall’antichità tutte le genti che vi si imbatterono lo riconobbero come profondamente intriso di sacralità. Fin dal tempo degli antichi greci su questo scoglio furono eretti edifici di culto e su queste vestigia sorge oggi anche l’attuale Santuario che fu in origine bizantino, poi latino sotto i Normanni fino a diventare monastero benedettino.
2. Sua maestà la Cipolla: talmente rinomata che la sua fama non lascia spazio ad ulteriori descrizioni ed elogi delle sue qualità e proprietà. Unica ed inconfondibile benché molti abbiano tentato di imitarla.
3. Il Centro storico: è sorprendente la varietà e peculiarità dei palazzi nobiliari che lo costituiscono, risalenti a varie epoche e fra i quali si snodano vicoli nei quali risuonano le scene popolari e quotidiane e veleggiano i profumi più inebrianti.
4. La Cattedrale: la struttura originale risale all’XI secolo rendendola la più antica chiesa cristiana latina dell’ Italia meridionale fatta erigere dall’ancora Duca di Calabria, poi re di Sicilia, Il Normanno Roberto D’Altavilla detto il Guiscardo come dono e prova della sua fedeltà al Papa di Roma. Oggi la chiesa custodisce l’icona bizantina di Maria Santissima di Romania patrona della città e della diocesi.
5. Le bianche spiagge: sono costellate da grandi scogli e scogliere che compongono un paesaggio mozzafiato e celano fondali marini ricchi di meraviglie naturali.
6. Tropea vista dal mare (la Rupe): non è un caso che la leggenda narri che l’antico fondatore della città, il divino Ercole, abbia deciso di fondarla proprio perché giungendo dal mare presso queste coste non potette non innamorarsene.
7. L’incredibile varietà di esperienze ed emozioni che ha da offrire Tropea sono tante e tali che per apprezzarla veramente non si può far altro che viverla il più possibile, nel modo più genuino possibile, perdendosi tra i suoi vicoli, assaporando le sue tipiche prelibatezze, godendo degli splendidi tramonti calanti sulla bocca del vulcano, conoscendo la sua gente che vive all’ombra della rupe e dello Stromboli, cullata dal melodioso suono delle onde del mare, le stesse che ispirarono Santi e Poeti di questa terra e che furono da sempre foriere di lustro e di vizi.