Il 26 aprile Giorgia compie 50 anni. Da non crederci! Una delle voci più belle del panorama musicale mondiale, una che ha cantato per Giovanni Paolo II, voluta da Elton John per il suo tour, che ha duettato con Pavarotti, una che ha scritto oltre 100 brani – tutti famosissimi – vendendo oltre 7 milioni di copie, una che ha vinto tutto a partire dal Festival di Sanremo, è tra le nostre interpreti più sensibili e più amate.
Una vita da sempre nel segno della musica. Suo padre, il cantante e musicista Giulio Todrani, sceglie il nome di sua figlia in omaggio a Ray Charles e la sua Georgia on my mind. Era il cantante preferito del padre e all’epoca non si potevano dare nomi di città ai nuovi nati. Si forma come cantante con il tenore lirico Luigi Rumbo, cantore della Cappella Sistina. Forma il Giorgia Todrani’s Group. Una sera in un club romano conosce Marco Rinalduzzi e Massimo Calabrese. Da lì, la sua vita cambia.
Nel 1993 si presenta a Sanremo Giovani con il brano Nasceremo. Nel febbraio 1994 torna all’Ariston con E poi, scritta nuovamente da lei, da Marco Rinalduzzi e da Massimo Calabrese. Arriva solo settima, ma il suo disco, Giorgia, vola.
Nel 1995 però è il trionfo: Come saprei incanta tutti e diventa la prima cantante che vince il Festival e si aggiudica anche il Premio della Critica. Da lì in poi, una pioggia di successi, di duetti prestigiosi (come quello con Elton John, che la sceglie come ospite d’onore per il suo tour italiano), di grandi hit. Strano il mio destino, Girasole, Di sole e d’azzurro, Gocce di memoria.
A Giorgia si lega dal 1997 al 2001 il cantante Alex Baroni, morto nel 2002 a causa di un incidente stradale mentre lui viaggiava in moto. In un’intervista a Vanity Fair ha dichiarato: «La morte di Alex, dentro di me, io ce l’avrò per sempre. Piangevo perché avrei voluto morire anch’io, con lui… Poi, qualcosa dentro di me ha deciso di resistere, sopravvivere».
Oggi Giorgia è legata a Emanuel Lo, 41 anni. I due stanno insieme dal 2004 e nel 2010 sono diventati i genitori di Samuel. «Per anni diventare madre è stata una specie di ossessione – ha raccontato a Vanity Fair – e lì è davvero l’uomo che fa la differenza. Ho avuto due aborti spontanei, rischiavo di ricadere dentro a un meccanismo malato di autocompiacimento della sofferenza. Ma Emanuel anche in quell’occasione non si è lasciato abbattere E quando abbiamo smesso di pensarci sono rimasta incinta…».
Giorgia, insomma, donna vera. Cintura blu di karate tifosissima della Lazio, ambasciatrice Unicef, ha fondato un centro di accoglienza per gatti e ha sostenuto la lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile.