Sulla terrazza all’ultimo piano del Grand Hotel Parker’s di Napoli, con una vista mozzafiato sul golfo, Ludovica Martino scambia quattro chiacchiere con Paola Cortellesi, poco prima, nella hall dello splendido albergo, Matilda De Angelis chiude l’ennesima intervista e prima di ritirarsi in camera, scatta un simpatico selfie con la piccola Ludovica Nasti, star de L’Amica Geniale.
Poco più in là nella stanza adibita a conferenza stampa della prima edizione dei Nastri d’Argento Grandi Serie Internazionali, calorosi abbracci (con mascherina, ovviamente) tra il Re Mida della fiction, lo scrittore Maurizio De Giovanni e il regista D’Alatri; tra un sorridente Silvio Orlando e Stefano Sollima.
L’occasione per ritrovarsi tutti insieme dopo il lunghissimo periodo di limitazioni legate alla pandemia è la consegna dei Nastri d’Argento alle Serie dell’anno.
Un evento dei Giornalisti Cinematografici con la Film Commission Regione Campania, una prima volta assoluta – come ha spiegato Laura Delli Colli Presidente proprio del Sngci (il sindacato dei Giornalisti Cinematografici) – in quanto è oramai praticamente impossibile tenere ai margini il mondo della serialità televisiva, prodotti impeccabili che colgono lo spettatore dinanzi a una novità mediale e che, complici i social network, hanno trasformato gli stessi in proseliti.
Basti pensare a come lo sbarco in Italia di Netflix ha alzato l’asticella del racconto televisivo sulle reti generaliste, dove alla Rai da sempre protagonista (ciò che noi chiamiamo oggi serie tv altro non è che lo sceneggiato Rai in bianco e nero degli anni ’60: ricordate La Freccia Nera?) c’è ora anche Mediaset che sta provando ad investire sullo sviluppo e il talento per attrezzarsi ad una produzione di genere.
La serialità – del resto – è il terreno su cui si gioca la sfida per la modernità del racconto televisivo.
L’industria audiovisiva ha bisogno della serialità, come terreno di coltura della formazione e del talento, come aggancio virtuoso con il territorio, come laboratorio dell’innovazione.
Serialità vuol dire appuntamento. Le storie che si ripetono sedimentano trame e personaggi e, in questo modo, coinvolgono lo spettatore in una rete di appuntamenti fissi.
Storie, dunque, che continuano e, una puntata dopo l’altra, finiscono col fissarsi nell’agenda dello spettatore.
E’ su questa base e in questa logica che la fiction entra nei palinsesti. E’ su questa base che con i Nastri d’Argento Grandi Serie si inaugura una nuova stagione del Premio nato nel 1946. Un premio che riconosce cosa la serialità rappresenta oggi nel tessuto culturale e sociale del nostro paese. Una risorsa da gestire, una forza trascinatrice e di coinvolgimento degli spettatori.
Petra di Maria Sole Tognazzi con Paola Cortellesi prodotta da Cattleya per Sky e Romulus, ideata e diretta da Matteo Rovere, prodotta da Sky, Cattleya e Groenlandia e Il Commissario Ricciardi prodotto da Rai Fiction e Clemart, sono i titoli che hanno ‘rinnovato’ anche nell’immagine la grande fiction di qualità nell’ultima stagione.
Festeggiati a Napoli – in una serata di Gala a Palazzo Reale – anche i loro produttori e alcuni attori che il pubblico ha particolarmente amato: Andrea Pennacchi che affianca Paola Cortellesi in Petra e Antonio Milo con Lino Guanciale per Il Commissario Ricciardi.
Nastri ‘eccellenti’ agli autori e ai ‘capitani coraggiosi’ della produzione
Con i tre vincitori 2021, i Nastri di eccellenza già annunciati di questa prima edizione realizzata in collaborazione con la Film Commission Regione Campania verranno consegnati i premi alle cinque Serie Internazionali che hanno rilanciato lo stile autoriale e il racconto, ma anche il mercato italiano nel mondo in una ‘cinquina’ eccellente dei titoli amati dagli spettatori, non solo in Italia: L’amica geniale, The New Pope, We Are Who We Are, Gomorra – La Serie, ZeroZeroZero. E i premi sono andati ai registi Saverio Costanzo, Luca Guadagnino, Paolo Sorrentino, Stefano Sollima, Marco D’Amore, ai ‘capitani coraggiosi’ della più grande produzione degli ultimi anni: Riccardo Tozzi per Cattleya, Lorenzo Mieli insieme a Mario Gianani (The Apartment, Wildside). Con loro Domenico Procacci (Fandango) e Luca e Matilde Bernabei (Lux Vide), e ancora, Nicola Serra che con Carlo degli Esposti ha lanciato Montalbano (Palomar) ma soprattutto Rai Fiction con il Nastro al Direttore Maria Pia Ammirati e Sky Italia rappresentata a Napoli da Nils Hartmann, Senior Director Original Production.
Le ‘icone’, i premi più giovani
A Palazzo Reale Nastri per Luca Zingaretti, per i vent’anni de Il Commissario Montalbano, Marco D’Amore e Salvatore Esposito per Gomorra – La Serie, Stefano Accorsi – anche ideatore – per la trilogia di 1992, 1993, 1994, Alessandro Borghi per Suburra – La Serie e Silvio Orlando per il ruolo del Cardinale Voiello di The young Pope e The new Pope del Premio Oscar Paolo Sorrentino. Altri riconoscimenti dai Giornalisti Cinematografici (SNGCI) sono andati a Matilda De Angelis per The Undoing – Le verità non dette (protagonista anche in Leonardo, andata in onda in primavera sulla Rai) per la più sorprendente performance dell’anno e tra le serie teen a Skam Italia – premiati il produttore Rosario Rinaldo e il regista e sceneggiatore Ludovico Bessegato – con la sua protagonista Ludovica Martino alla quale è andato anche il Premio Wella per l’immagine. A Napoli anche premi per i giovani protagonisti a cominciare dalle interpreti de L’amica geniale che avranno un riconoscimento speciale dei Nastri insieme a Nuovo Imaie: con Ludovica Nasti e Elisa Del Genio, le ex piccole Lila e Lenù, i premi andranno anche alla coppia delle due interpreti più grandi Gaia Girace e Margherita Mazzucco. E tra i premi anche l’attenzione della Fondazione Claudio Nobis che affianca da due anni i Nastri e a Napoli andrà alla fiction più attenta ai giovani, Mare Fuori prodotta da Roberto Sessa.
Nastri alla fiction di qualità prodotta a Napoli
In questa prima ‘edizione vetrina’ promossa, non a caso, nella Regione che vanta il fermento più interessante della fiction nazionale, premiata anche la qualità delle serie prodotte e girate a Napoli: dal 2005 a oggi sono mille i progetti sostenuti in Campania, di cui 250 tra film e fiction. Oltre 50 i titoli per la tv, comprese le 5 stagioni di Gomorra – La Serie, le 2 stagioni de L’amica geniale (di cui la terza è in lavorazione), le stagioni de I Bastardi di Pizzofalcone. Che inaugurano proprio dopodomani, lunedì 20 su Rai 1 la terza serie. E le produzioni, oltre ai cast ricchissimi di attori, coinvolgono tecnici e personale in una percentuale che oscilla fra il 40% e il 60% di maestranze del territorio, dalla produzione alla scenografia.
E l’omaggio a Napoli va innanzitutto al ‘padre’ delle serie rapidamente diventate evergreen della produzione e dello stile narrativo della fiction prodotta in Campania Maurizio De Giovanni Nastro Speciale condiviso con Siae proprio per la scrittura. Un premio che celebra i suoi titoli più rappresentativi, da I bastardi di Pizzofalcone a Mina Settembre, ricordandone le produzioni (Rai Fiction con Clemart, Gabriella Buontempo e Massimo Martino anche produttori de Il Commissario Ricciardi) e Italian International Film (Mina Settembre). Riconoscimenti anche per alcuni popolarissimi protagonisti di queste serie come Tosca D’Aquino e Massimiliano Gallo.
I Nastri consegnati nel corso della serata, sono stati oggetto di un restyling ideato esclusivamente per le Serie, nella ‘rilettura’ dell’orafo dei grandi premi, Michele Affidato.