Se la giornata di attesa per l’avvio di Procida 2022 ha regalato scorci incredibili di cui solo quest’isola è capace, non certo da meno sono i suoi gioielli enogastronomici. Dalla colazione ai pasti principali, i prodotti dell’isola deliziano i palati di visitatori, cittadini temporanei e turisti stranieri che in queste ore già affollano l’isola Capitale della cultura.
I limoni sono indubbiamente il prodotto principe della tavola procidana. Grandi, gialli e molto “panosi” all’interno, al di sotto della spessa buccia. Questa la sua prerogativa fondamentale, che ne differenzia la varietà rispetto a quella Igp di Sorrento o allo sfusato amalfitano. Il cosiddetto “pane” ossia lo strato bianco presente all’interno della scorza è talmente gustoso e gradevole da essere impiegato come piatto da menù nella ristorazione locale. La cosiddetta insalata di limoni, con aggiunta di menta, è una vera freschezza. Così come lo sono i limoncelli locali, dal sapore gentile e dolciastro; oppure il dolce principale della colazione procidana, la celebre lingua di bue ripiena di crema al limone. Inventata dallo storico caffè Roma, nella zona del porto, la lingua di bue o ”lingua di Procida” rappresenta una vera icona della tradizione dolciaria locale. Colazione ideale per chiunque si fermi nei vicoli di Procida, dove ormai ogni bar, pasticceria o fornaio offre al pubblico questo dolce delizioso.
Che dire della cucina di pesce… Anche qui i limoni trionfano, accompagnando anche il classico spaghetto alle vongole veraci. Ma un primo piatto sicuramente tipico e rappresentativo di Procida è la pasta al riccio di mare, linguine o spaghetti. Cucinati dai tanti chef locali nei migliori ristoranti della Corricella o del porto, sono di sicuro la ricetta da provare per gli amanti della cucina di pesce.
Quanto al vino, fra suggestioni cinematografiche legate a ”Il Postino” ed all’indimenticabile Massimo Troisi, la Corricella è il borgo marinaro dove è presente anche un’altra chicca: la Vineria Letteraria, locale pittoresco dove si abbinano vini locali ad interessanti letture. Troneggia ovviamente all’interno una copia de ”L’isola di Arturo” di Elsa Morante, ma la carta vini è anch’essa molto varia, dalla biancolella ischitana all’autoctona ”Luvanda” o Levante, un bianco prodotto solo a Procida ed in piccole quantità, che spesso è innestato con altri vitigni come la falanghina flegrea. Esperienza da provare, sorseggiando un bel calice di vino a due passi dal mare, magari leggendo anche un buon libro nel silenzio del mare interrotto solo dal vociare dei pescatori.
Procida 2022, il racconto continua …