Attack è il nuovo singolo dell’attrice e cantautrice Manuela Zero, disponibile da ieri venerdì 7 ottobre su tutte le principali piattaforme digitali.
Il brano fa parte della colonna sonora di Quasi Orfano, film per Rodeo Drive e Rai Cinema e girato da Umberto Carteni con Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Antonio Gerardi, Grazia Schiavo, Adriano Pappalardo, Nunzia Schiano, Chiara Di benedetto a cui la cantautrice campana prende parte nelle vesti di attrice.
Classe 1984, nata a Piano di Sorrento, viene scelta a 17 anni da Abel Ferrara nel suo film “Go go tales” al fianco di Willem Dafoe, lavora in televisione nel cast di “Romanzo Criminale”, al cinema in “Loro” di Paolo Sorrentino, nel “Professor Cenerentolo” di Leonardo Pieraccioni, nel 2017 viene scelta da Pippo Baudo per “Domenica In” e nel 2018 partecipa a Sanremo Giovani con “Nina è Brava” riscuotendo un grande successo di pubblico e critica. Dal 6 Ottobre è al cinema con Quasi Orfano di Umberto Carteni, della cui colonna sonora fa parte il nuovo singolo.
Il brano si lega infatti alla realizzazione di un cortometraggio, scritto e prodotto dalla stessa artista con la regia di Davide Santi per Siberia distribution che sarà presentato all’interno dei più prestigiosi festival nazionali e internazionali con l’ambizione di dare ampio respiro alla canzone, in controtendenza rispetto alle dinamiche discografiche contemporanee.
Attack racconta la fine di un’importante storia d’amore: al centro della canzone l’immagine simbolica della colla, con cui la protagonista, per recuperare l’amante perduto, decide di incollarsi alla sua metà per non perderlo mai più.
Il brano vuole affrontare in maniera non canonica il delicato tema delle relazioni tossiche, una realtà che sempre più frequentemente interessa e coinvolge le coppie di tutte le generazioni. Così lo “racconta” Manuela Zero:
“Quando ho scritto “Attack” sentivo l’esigenza di raccontare l’amore, volevo parlare di un sentimento enorme, di quelle sensazioni che ti sembrano eterne. Poi l’idea é stata quella di ripercorrerlo nelle sue evoluzioni, che spesso -e purtroppo- combaciano con una marea di involuzioni. Chissà perché (e parlo in prima persona) quando teniamo ad una persona per davvero tra i primi sentimenti che affiorano c’è proprio la paura di perderla, forse perché la vita a volte è bella ed altre molto difficile e quando arriva una cosa che ci fa stare davvero bene incominciamo, ci sentiamo minacciati ed in pericolo. Viviamo in un’epoca in cui le persone non fanno fatica ad essere sostituite, é tutto così veloce e frenetico, tutto cosí poco profondo. Forse ho scritto Attack anche per raccontare il romanticismo dei gesti forti, forse per quella piccola speranza che ho nel pensare che si possa costruire ancora qualcosa che miri verso l’infinito”.