La scomparsa inaspettata di Maurizio Costanzo ha causato sgomento nel mondo della tv, dello spettacolo, della musica, della politica e, soprattutto, tra la gente, quel pubblico che lui stesso aveva per la prima volta reso protagonista sul palco del Maurizio Costanzo Show.
Ha saputo eccellere in ogni campo toccando la tv (su tutti il Maurizio Costanzo Show, forse l’unico vero grande talk della nostra storia), il giornalismo, ma anche – forse non da tutti conosciuto – il cinema, la musica e il teatro.
A partire dal 1958, quando aveva solo vent’anni, Maurizio si dedicò alla passione per la musica, scrivendo testi di brani portati al successo da grandissimi interpreti. La sua prima canzone in assoluto fu Fantastica, scritta con Giuseppe Bentivoglio su musiche di Cinico Angelini, cantata da Johnny Dorelli, Fred Buscaglione, Gino Latilla e Natalino Otto. Il suo più grande successo in assoluto fu però Se telefonando. Canzone simbolo della straordinaria carriera di Mina, venne scritta dal giornalista con Ghigo De Chiara, e musicata da Ennio Morricone.
Nonostante i successi televisivi, Costanzo continuò a scrivere canzoni per tutto il resto della sua carriera. Dietro-front di Ricky Roberts, Non aver nessuno da aspettare di Mino Reitano, Dammi mille baci dei Ricchi e Poveri e altre ancora.
Dopo uno stop di oltre vent’anni, tornò a scrivere canzoni nel 2004, dando vita al testo di Semplicemente (canto per te), brano interpretato da Andrea Bocelli. Le sue ultime due canzoni erano state Quanto ti amo di Alex Britti e Da quando mi hai lasciata di Marcella Bella, canzone datata 2012.
Maurizio Costanzo fu fondamentale anche nel mondo del cinema, come sceneggiatore, attore di sit com e, in un’occasione, regista.
Maurizio Costanzo ha sceneggiato 27 titoli tra lungometraggi, documentari e film per la televisione. E nel 1977 ha diretto un film abbastanza bizzarro, Melodrammore – E vissero felici e contenti, una stravagante commedia metacinematografica, con protagonista Enrico Montesano e Claudio Masenza, su soggetto di quest’ultimo con Giorgio Basile e Enrico Lucherini.
Costanzo, che tra il 1984 e il 1986, è stato anche il primo ideatore del genere sit com in Italia, su Canale 5, prima con Orazio e poi con Ovidio.
Sono ben sette le collaborazioni con Pupi Avati, cinque per il grande schermo e due per il piccolo (Bordella e Tutti defunti… tranne i morti e soprattutto La casa delle finestre che ridono). Co-inventore del personaggio di Fracchia portato al successo da Paolo Villaggio, bisogna segnalare la sua partecipazione allo script di Una giornata particolare, il capolavoro di Ettore Scola, interpretato da Marcello Mastroianni e Sophia Loren, candidato agli Oscar e premiato come miglior film straniero
Non mancano neanche gustosi camei da attore. Dalla partecipazione straordinaria in “FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?, la pellicola datata 1983 e diretta da Renzo Arbore, a quella nei panni di un angelo custode nell’episodio “Quando scappa scappa”, tratto da Anni 90 – parte II, diretto da Enrico Oldoini (1993).
Nel 2000 torna a interpretare se stesso nella commedia diretta da Neri Parenti, Body Guards – Guardie del corpo con Christian De Sica, Massimo Boldi, Biagio Izzo e Enzo Salvi. L’ultimo cameo è in Caterina va in città, diretto da Paolo Virzì nel 2003, vediamo Maurizio in televisione dialogare con un livoroso Sergio Castellitto.
A teatro, oltre ad identificare il suo nome con quello del Parioli storica sede del Maurizio Costanzo Show, è stato Direttore artistico nel 1997 del Teatro Ciak di Milano, che dirige fino alla stagione 1999, nel 2007 del Teatro Brancaccio, all’inizio del 2008 accetta di diventare direttore artistico della Fondazione Teatro di Latina. Sempre nel 2008 sostituisce nel compito di direttore artistico del Todi Arte Festival l’attrice Simona Marchini.
Autore di diverse opere teatrali tra gli anni ’70 e ’80, fra le quali Cielo, mio marito! (scritta a quattro mani con Marcello Marchesi), interpretata e portata al successo da Gino Bramieri e Ombretta Colli. La sua prima commedia, Il marito adottivo, va in scena nel 1969 per la regia di Lucio Ardenzi, Con assoluta gratitudine, con la coppia Francesco Mulè e Sandra Mondaini, Un amore impossibile, con l’inossidabile coppia Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, Un coperto in più, recitata dai fratelli Aldo e Carlo Giuffré per la prima volta insieme (e dopo 42 anni ancora in scena con Maurizio Micheli, Vito e Alessia Fabiani), e infine Vecchi, vuoti a rendere, con Cecilia Sacchi e Arnoldo Foà.
Un gigante insomma, che mancherà a tutti.