Cucina e Oriente, lo “Stabia Sakè Night” attende Gaetano Cataldo nel locale di chef Rosanna Fienga

Il prossimo 31 ottobre di scena a Castellammare di Stabia nelle vesti di "kikizakeshi" fra cucina locale e tradizioni del Sol Levante

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Gaetano Cataldo

A Castellammare di Stabia il prossimo 31 ottobre l’evento “Stabia Sake Night” – presso il ristorante Francesco&Co. Una serata fortemente voluta dallo staff del locale stabiese – eredi del celebre Ciccio di Pozzano – e da Luciana Mandarino dello Studio MAD, occasione per stabiesi e non solo di conoscere ed osservare il fermentato giapponese da una nuova prospettiva: il punto di vista culinario di Rosanna Fienga, ai fornelli del conosciutissimo ristorante stabiese al Corso Alcide De Gasperi.

In effetti la filosofia di chef Rosanna è anche il leitmotiv di Identità Mediterranea – l’associazione culturale fondata da Gaetano Cataldo reduce dal successo di Mosaico per Procida, ben nota anche a noi di Paginasette dopo la collaborazione dello scorso anno (ndr).

Lo stesso Gaetano è rimasto non poco incuriosito dall’idea di sushi napoletano preparato da Rosanna Fienga. Immediata dunque l’idea di abbinarci il sakè, per sancire un matrimonio tanto culturale quanto gustativo fra la cucina napoletana e l’estremo Oriente.

Con la moderazione di Luciana Mandarino, sarà Gaetano Cataldo ad essere presentato nei panni di sakè sommelier – essendo anche tra i fondatori della Scuola Italiana Sakè – per poi cimentarsi nella disamina di origini, nozioni storiche, aneddoti e proprietà organolettiche della millenaria ed iconica bevanda.

La relazione in programma vedrà una forte relazione tra la Dieta Mediterranea ed il fermentato di riso del Sol Levante, nell’ambito di una serata all’insegna del gusto e della cultura. Dopo l’introduzione alla bevanda si passerà quindi alla presentazione di quattro premium sakè abbinati alla gastronomia del locale ospitante “Francesco&Co.”.

Gaetano Cataldo, però, affonda le sue radici nel mondo del vino, eletto miglior Sommelier dell’Anno 2022 al Merano Wine Festival. Sarà dunque ancora più singolare ascoltarlo nella sua funzione di kikizakeshi, ossia di assaggiatore di sakè, in una città che rappresenta il cuore della tradizione gastronomica partenopea.

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