Una vigna didattica per promuovere nuove forme d’integrazione e di formazione per i ragazzi delle periferie di Napoli e, allo stesso tempo, la valorizzazione di un’area dismessa, dal profondo valore storico e archeologico. È questo lo spirito del progetto “Vigna Resilience”, realizzato dalla cantina RadiciVive in sinergia con il Comune di Napoli, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli e oggetto di un master della facoltà di Architettura dell’Università di Napoli “Federico II”.
Il Progetto “Vigna Resilience” – il cui nome rievoca la capacità delle comunità locali di adattarsi e riadattarsi costantemente ai cambiamenti, forgiando ogni volta meccanismi sociali virtuosi di convivenza col territorio – ha coinvolto le scuole “Russo”, “72esimo Palasciano”, “Russolillo”, “Cigno” e “Risorgimento” e ha visto gli alunni impegnati in un vero e proprio programma di formazione che ha permesso agli studenti di conoscere e approfondire tutti gli aspetti del settore viticolo ed enologico e che ha toccato diversi temi, tra cui l’importanza del legame con il proprio territorio, la storia del vino e dei Campi Flegrei, fino alla realizzazione di una bottiglia di vino con la personalità di ciascuna scuola, nata dalla vigna situata intorno al mausoleo romano di Pianura antistante la cantina RadiciVive. L’obiettivo è quello di creare una etichetta frutto del lavoro congiunto che aiuterà a finanziare nuovi progetti di sensibilizzazione nelle scuole statali.
In presenza del Soprintendente Rosalia D’Apice, è così avvenuto il coronamento di tutto il lavoro svolto dai ragazzi, oggi nei panni di mini-guide per tutti gli ospiti presenti. Contestualmente è stato presentato il completamento dei lavori di restauro del mausoleo romano condotti dalla Soprintendenza e dalla ditta Izzo Restauri.
LA FAMIGLIA E LE SUE RADICI I solchi che lasciano le radici, facendosi strada nella terra, sono un po’ come la memoria: una traccia da seguire per chi, come noi, custodisce una tradizione. La famiglia Varchetta si dedica alla produzione vinicola da oltre un secolo, combinando l’attenzione al territorio e il lavoro di una vita. Era il 1891 quando Vincenzo Varchetta decise di trasformare la propria passione in un mestiere di famiglia, convinto che i tempi fossero maturi per trasformare il piacere di produrre vino in qualcosa di più. Successivamente, il figlio Giovanni, che come tanti giovani fu impegnato al fronte durante la seconda guerra mondiale, al suo rientro riuscì a trasformare in realtà il sogno del padre. “Don Giovanni”, così lo chiamavano, era un esperto conoscitore di ogni angolo vitato della Campania: vigneti, colline, persino dove il vento era più favorevole alla coltivazione. Trasmise la sua passione ai figli e così via, da quattro generazioni, la nostra famiglia si propone di valorizzare l’enologia campana, tra insegnamenti antichi e le più moderne tecniche di vinificazione. TUTTO PARTE DALL’UVA! Facciamo vino, vinificando le migliori uve campane. Fare vino è come aiutare a crescere qualcuno che si ama e, in questo caso, tutto parte dall’uva. Rispettiamo e ci prendiamo cura della materia prima. Ottenerne la qualità migliore non è solo un obiettivo aziendale, ma una missione di famiglia. Prima di tutto: il risultato di un mestiere fatto di fatica e soddisfazioni, che non tradiremmo mai. Ma questo è solo il punto di partenza. Dai vigneti storicamente vocati, seguiti dalla crescita alla raccolta delle uve, fatta esclusivamente a mano, fino alla vinificazione, utilizziamo le migliori tecniche per tutelare le caratteristiche organolettiche.