Ciro Florio make-up artist and hair stylist di successo passa con un’estrema disinvoltura dalla “sposa” al mondo dell’international showbiz, nel quale occupa una posizione di rilievo come affermato professionista.
Maestro come si relaziona professionalmente con un artista?
L’approccio verso un esponente dello spettacolo è ben diverso rispetto a quello nei confronti di una persona comune ed in primis la sposa; mentre nel secondo caso la sposa desidera “brillare” in quel giorno fatidico per esternare tutta la sua beltà e la sua felicità, con l’artista bisogna procedere ad un beauty setting molto più complesso, poiché siamo di fronte ad un professionista che oltre a voler dare una immagine gradevole di se stesso, spesso desidera lanciare un preciso messaggio attraverso il suo aspetto estetico. A tal riguardo, mi è d’uopo preliminarmente andare a conoscere la carriera artistica del personaggio, soffermandomi sui suoi migliori servizi fotografici, analizzando attentamente il trucco e le acconciature adottati in quelle occasioni.
Quindi lei dice che l’immagine di un artista deve essere anche in un certo senso “parlante”?
Esatto; Laura Morante ad esempio mi chiedeva sempre un trucco che non fosse mai colorato perché voleva che venisse fuori in maniera inequivoca la sua spiccata personalità; a tal fine, mi chiedeva un make up con con l’occhio molto circoscritto , quasi oscuro, tanto mascara, le labbra sensuali ,il volto sempre piuttosto pallido ed una pettinatura molto scompigliata quasi come se fosse appena uscita da un letto, rispecchiando forse un po’ anche l’immagine di molti film da lei interpretati. Quando si parla di attrici specialmente internazionali, notiamo che, davanti alla macchina da presa, portano anche un po’ di se stesse, della loro vita personale. Un’altra esperienza lavorativa indimenticabile è stata quella vissuta con Valeria Golino, che ha interpretato “Rain Man” con Dustin Hoffmann in quanto ho di lei un ricordo piacevolissimo poiché è una persona molto affettuosa al punto di andare a trovare il mio papà a casa sapendo che era un suo fan accanito. Quando l’ ho truccata, ho lasciato quelli che erano i suoi tratti naturali utilizzando solo toni marroni caldi mai il celeste.
Il trucco più bizzarro della sua carriera nel cinema?
Ricordo assolutamente divertente l’episodio in cui trasformai l’avvenente Luisa Ranieri, molto apprezzata come “bellezza bruna”, in donna ramata secondo le indicazioni di Antonio Capuano che la dirigeva nel film “Amore Buio” che la voleva con i capelli ramati con gli occhi chiari, la pelle con gli efelidi, inseguendo tutti i parametri cromatrici di una donna ramata naturale.
Esperienze professionali con artisti uomini ?
Ricordo con grande simpatia Alessandro Siani, che al di là del suo atteggiamento free, è molto pignolo per il make up ed i capelli, pur evidenziando un look apparentemente nature.
Chi apprezza di più nello show biz per le sue metamorfosi di look sul set ?
Robert De Niro, che quando deve interpretare un ruolo si immedesima totalmente nel personaggio dando rilievo persino al taglio dei capelli.
Non solo cinema ma anche tanto teatro come make up artist & hair stylist; il personaggio che più l’ha colpito?
Luca De Filippo, un uomo quasi impossibile da accontentare anche se alla fine ci sono riuscito. L’ho seguito in tre pièce teatrali quali “Pensieri miei” , “Il Contratto”, “Uomo e Galantuomo”. Luca era molto esigente per l’hair dressing. Ricordo soprattutto con grande soddisfazione la mia esperienza in “Uomo e Galantuomo” diretto da Bruno Garofalo e Silvia Polidori come costumista.
Quanto conta per un professionista del suo settore essere conosciuto e benvoluto nel mondo dello spettacolo?
E’ certamente importante anche se io spesso ripeto a me stesso l’espressione “lavoro per scomparire”, cercando di rimanere “verticale” nella mia professionalità, conservando la mia umiltà e la dedizione al lavoro.