VAIRANO PATENORA (CASERTA) – Vairano Patenora celebra il 26 ottobre 1860, data dellostorico incontro di Taverna Catena tra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi, una stretta di mano che rappresenta il simbolo dell’Unità d’Italia. Da circa cinquant’anni l’intera comunità di Vairano e le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno lavorato per l’affermazione di unvalore storico-politico di straordinaria valenza. Da sei anni le storiche celebrazioni diventanoFestival dell’Unità d’Italia, con l’intento di allargare la propria azione coinvolgendo tutte le istituzioni e associazioni e rilanciando il ruolo e la partecipazione delle strutture scolastiche e delle attività produttive locali.
Per l’edizione 2017 il Festival dell’Unità d’Italia si rinnova ed integra ancor di più celebrazioni storico-culturali ad attività collegate alla comunità e al territorio. Da domani (mercoledì 25 ottobre) fino a domenica 29, nel centro alto casertano si terrà l’evento promosso dal Comune di Vairano Patenora e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del POC 2014-2020 (linea strategica 2.4 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”), sotto la direzione artistica di Dante Stefano Del Vecchio. “Nel nuovo programma – afferma Del Vecchio – d’intesa con il Comitato per le Celebrazioni dell’Unità d’Italia abbiamo allargato l’azione del Festival, coinvolgendo in primis le scuole. Vairano Scalo, centro strategico e polo scolastico, rappresenta una vera e assoluta ricchezza a partire dalla formazione scolastica ed in particolare per l’inserimento nel mondo del lavoro. Proprio oggi alla luce delle nuove norme che cercano di saldare mondo della scuola, della formazione e delle imprese, possiamo aprire una nuova fase di relazioni e sviluppo tra istituzioni e mondo del lavoro e dell’economia locale. Ma è una sfida difficile superare localismi e piccoli spazi di autogestione spesso chiusi e poco flessibili ad aprirsi all’esterno in armonia con il sistema locale. Il nuovo capitale su cui costruire un nuovo futuro per lo sviluppo sono le risorse umane giovanili che possono portare all’interno della comunità competenza, innovazione e integrazione professionale, energie fondamentali per innovare il sistema sociale e produttivo locale e non solo”.
Il programma vedrà la presenza di Franco Pepe, pizzaiolo di fama mondiale e referente dell’Associazione Nazionale del Mipaf “Ambasciatori Italiani del Gusto”, dello Chef campano Pietro Parisi e di Angelo Fabozzo, giovane Chef emergente: “Tre professionisti che guardano prima di tutto al sistema locale di sviluppo del proprio territorio – continua Del Vecchio – dentro cui realizzano il loro progetto ed il loro sogno. Una dimostrazione che gli individualismi si sconfiggono da soli”. Fare sistema a partire dalla scuola, quindi, partendo dall’Istituto Professionale Alberghiero, industriale, Odontotecnico, Moda e Aeronautico Guglielmo Marconi di Vairano Scalo con la dirigente Filomena Rossi, per lavorare con gli studenti, ed insieme al Liceo Scientifico, Economico Sociale e Musicale Leonardo Da Vinci con la dirigente Erminia Cortellessa e l’Istituto Comprensivo delle scuole Primarie e Secondarie Garibaldi – Montalcini, con la dirigente Rosaria Iavarone, sono stati coinvolti oltre ai dirigenti e agli insegnanti, circa 450 tra alunni e studenti.
Sul tema del difficile processo di Unità d’Italia e dell’Europa nell’ambito del Festival dell’Unità d’Italia si confronteranno tra gli altri Francesco Grillo, Economist del Corriere della Sera, Angelo Agrippa, giornalista del Corriere del Mezzogiorno e Giancarlo Panico, social media e marketing. Nella giornata del 26 ottobre si celebrerà lo Storico Incontro di Taverna Catena, immobile sottoposto dalla legge a vincolo paesaggistico, ex caserma e stazione di posta, grazie alla presenza come ogni anno delle autorità civili e politiche, ma soprattutto militari come simbolo del valore della difesa della Patria nata il 26 ottobre 1860. A Vairano, insieme alla Brigata Garibaldi, sarà presente una rappresentanza di tutte le forze armate e delle forze dell’ordine, ricordando anche alcuni comuni insigniti della medaglia d’oro al valore militare. Per l’occasione si ricorderà anche Antonio Gramsci, di cui ricorrono 80 anni dalla morte, detenuto per una notte a Taverna Catena. Con le autorità ci saranno Giuseppe Garibaldi (nipote del Generale) e Franco Tamassia, presidente e direttore dell’Istituto di Studi Internazionale Giuseppe Garibaldi. Una giornata anche per ritrovare il “cittadino Onorario” di Vairano, Sergio Rizzo, vice direttore de “La Repubblica”.
Per l’agroalimentare ci sarà Slow Food Volturno, con la dirigente Anna Zeppetella, che offrirà una opportunità di presentare e far conoscere i prodotti tipici locali, mentre la Coldiretti di Vairano, con il Mercatino di Campagna Amica, darà occasione di fare la spesa a chilometro zero di prodotti delle aziende agricole del territorio. Per lo sport due iniziative: la corsa per l’Unità d’Italia, a cura dei docenti del Marconi e con una escursione tra i borghi e colline dell’alto casertano a cura del Mountain Bike Volturno di Vairano. Il programma si lega anche all’arte con la performance di Piero Mottola, docente dell’Istituto d’Arte a Roma, originario di Vairano Patenora, con un percorso fondato esclusivamente sulla sperimentazione artistica continua, sulla ricerca di nuove forme di linguaggio dell’arte. E ancora, gli itinerari per visitare le bellezze architettoniche, paesaggistiche e culturali, con i giovani del servizio civile della Biblioteca Angelo Broccoli di Vairano Patenora, e due momenti musicali a cura dell’Orchestra degli studenti del Liceo Musicale Da Vinci di Vairano Scalo e dei ragazzi delle scuole medie di Vairano Patenora. Presso la chiesa SS Cosma e Damiano, insieme agli studenti del Liceo, ci sarà l’esibizione di Maria Teresa Roncone con lo straordinario Organo a canne Mascioni, in un concerto da non perdere.
Il Festival dell’Unità d’Italia guarda anche al futuro di Taverna Catena, immobile sottoposto a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 1089 del 1939. L’amministrazione comunale, con il sindaco Bartolomeo Cantelmo, continuerà nella difesa della propria scelta di acquisire a patrimonio pubblico la parte considerata abusiva, e soprattutto di realizzare il progetto di Museo Risorgimentale del Mezzogiorno, già agli atti della Regione Campania. Una battaglia politica ma soprattutto amministrativa che sarà sostenuta con forza e convinzione nelle diverse sedi istituzionali e giudiziarie.