Torre del Greco (Na). Al Teatro La Giostra in scena Marammé con Sasà Trapanese

Marammé, un eroe dei nostri giorni, testimonia così che la gioia più grande si trova nella libertà, nella forza di scartare le scelte più facili, di non fare della dignità l’oggetto di un meschino baratto, di sorridere anche alla follia che gli viene scaraventata addosso per coprire verità che non vanno gridate.

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Sabato 9 e domenica 10 dicembre, alle ore 18.00, al Teatro La Giostra di Torre del Greco (Via dei Naviganti, 13 -Traversa di Via Cesare Battisti – Fronte Banco di Napoli) andrà in scena Marammé di Rosario Salvati, con Sasà Trapanese per la regia di Gigi Savoia.

Caverne, cunicoli silenziosi sotto i palazzi secolari del centro. Dall’alto un cono di luce fende il buio e colpisce il suolo sul fondo del pozzo, il grembo muto della memoria. In scena un uomo, una figura evocata forse dal suo stesso passato di cui ricorda ogni suono, ogni voce, ogni istante.

È qui che Marammé, interpretato da Sasà Trapanese, parla ai suoi fantasmi, rivive il suo dramma: l’uccisione del fratello Giacomino – piegatosi alla malavita dei vicoli – a cui assiste non visto e di cui non rivelerà mai gli assassini.

Il senso di colpa di Marammé si consuma in un racconto che viene come un’eco dal fondo del pozzo in cui precipitò quando era bambino e dove ritorna con la memoria per ritrovare l’amore di sua madre e la protezione del suo grembo.

Marammé, un eroe dei nostri giorni, testimonia così che la gioia più grande si trova nella libertà, nella forza di scartare le scelte più facili, di non fare della dignità l’oggetto di un meschino baratto, di sorridere anche alla follia che gli viene scaraventata addosso per coprire verità che non vanno gridate.

La rassegna teatrale organizzata dalle associazioni culturali Al Centro delle Arti (Presidente Virginia Maresca) e Scena Sperimentale Gennaro Vitiello (Presidente Cordelia Vitiello, figlia del noto regista torrese Gennaro Vitiello), con la direzione artistica del regista e sceneggiatore Salvatore Formisano, prosegue il 6 e 7 gennaio 2024 con i musicisti Claudio De Bartolomeis e Diana Ronca si esibiranno nello spettacolo musicale Napoli era ora, un viaggio musicale di canzoni classiche napoletane, con chitarra, mandolino e voce.

Il 20 e 21 gennaio andrà in scena Mamma. Piccole tragedie minimali di Annibale Ruccello, con Antonella Morea, regia di Gerardo D’Andrea. Quattro brevi atti unici (“Le fiabe”, “Maria di Carmelo”, “Mal di denti” e “La telefonata”), in cui si evidenziano diverse tipologie della figura materna, una sola delle quali incarna il difficile compito di madre, mentre le altre sono mamme “diverse”, gelide, prese solo dal loro apparire.

Ad andare in scena il 10 e 11 febbraio sarà Roberto Capasso con Pacchiello. Il protagonista è un usuraio che ricorda molto da vicino l’antieroe shakespeariano per eccellenza, quel Riccardo III deforme, disabile, frustrato che per entrare in contatto con la società che lo rifiuta, sceglie la strada del potere, del ricatto, della sopraffazione. L’usuraio Pacchiello, infatti, non ha altro modo per vivere nel mondo che contagiarlo con la sua lordura.

Il 24 e 25 febbraio sarà la volta di Conversazione con Dio, drammaturgia e regia di e con Rodolfo Fornario, con Antonella Quaranta e Giacomo D’Agostino. Conversazioni con Dio è un estratto di uno spettacolo scritto da Rodolfo Fornario un po’di anni fa. Lo spettacolo consisteva, all’origine, di nove conversazioni, in realtà monologhi, con l’Interlocutore silente per eccellenza, Dio. Da questo spettacolo sono stati tratti tre monologhi: So’arrivato, Brutta e Gerardo Esposito.

Il 9 e 10 marzo Stefano Ariota porta in scena Gran gala…nteria. Un genere di spettacolo musicale definito teatro di canzone ironico/nostalgico. Uno spettacolo questo, per ricordare i fasti della radio e della televisione italiana. Tutti, chi più chi meno, a seconda della generazione d’appartenenza, subiamo.

Il 23 e 24 marzo Francesco Rivieccio presenta Non dovevo essere io. Un angelo custode, dalla lunga carriera di quarant’anni, si ritrova a proteggere un giovane attore di teatro, scoprendo cose che in vita non avrebbe nemmeno immaginato.

La Compagnia del Teatro La Giostra presenterà uno suo spettacolo, il 13 e 14 aprile dal titolo Mamme allo specchio tra fiabe, farse e finzioni, una serie di monologhi che radiografa i vari aspetti della madre/donna, raccontati tra fiabe ed aneddoti, ed esagerazioni della quotidianità nella quale si evidenziano i limiti e i pregi caratteriali.

A chiudere il cartellone 2023/2024 del Teatro La Giostra, lo spettacolo Abbracci di parole con Antonio De Rosa, per la regia di Maria Verde, in programma il 27 e 28 aprile. Quanto sono importanti le parole? Quando iniziano le parole? In questo spettacolo, De Rosa ha messo tutte loro: ” le parole”… divertenti, sapienti, musicalmente scurrili, drammatiche, impertinenti, d’amore, furbe, violente, pazienti, sagge e dannate.

Gli spettacoli in programma il sabato andranno in scena alle ore 18.00. Per info e prenotazioni 3384206174 – alcentrodellearti@gmail.com

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