Borghi slow in Abruzzo: Santo Stefano di Sessanio e la sua lenticchia Presidio Slow Food

Piccolissimo borgo all'interno del Parco del Gran Sasso d'Italia, scrigno di sapori antichi e inserito fra i Borghi Autentici del Bel Paese

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Santo Stefano di Sessanio è un piccolo borgo abruzzese sulle alture dell’Appennino alle pendici del Gran Sasso (AQ), famoso per le sue lenticchie Presidio Slow Food. 

In tempi ormai prossimi all’evento mondiale di ‘Leguminosa’ con Slow Food, a Napoli dal 9 all’11 marzo, tracciamo in breve alcuni connotati della lenticchia locale. Legume autoctono, marchiato dalla Chiocciola per le sue particolarità e per l’insolita location dove ha trovato l’habitat naturale e tale da offrirsi al meglio al palato dei più attenti cultori della cucina. Le news ci vengono fornite dal nostro amico Alessandro Russo, ristoratore sempre attento alle tendenze del settore gastronomico legate ai prodotti tipici locali – nonchè sommelier presso ‘Le Tre Arcate’ a Piano di Sorrento (NA), dove spesso noi redazione Paginasette siamo ospiti a cena nel fine settimana.

Zuppa di lenticchie e crostini di pane. Santo Stefano di Sessanio (AQ)

La lenticchia di Santo Stefano di Sessanio è un presidio Slow Food la cui qualità è garantita da un’Associazione di Produttori. La lenticchia ha trovato un habitat ideale sulle terrazze montane che circondano il borgo. Piccola, di colore scuro, dalla buccia rugosa e sottile, è ricca di ferro e talmente tenera da non necessitare di ammollo.

Può essere gustata in zuppe molto semplici che ne esaltano il profumo e il gusto, specie se accompagnate da crostini di pane ed un filo di olio extravergine di oliva. Viene spesso proposta con le patate, le volarelle (pasta fatta a mano) o le salsicce.
Da un punto di vista turistico culturale il paese conta solo 112 abitanti, si erge a 1250 m s.l.m e fa parte del Club dei Borghi più belli d’Italia.

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