Sette domande: Il Gruppo Campanari della SS. Trinità tra storia, fede e tradizione

Domenica 16 settembre 2018 in tutta Italia, ricorrerà la “II Giornata Nazionale Campanili Aperti”, durante la quale, Associazioni e Gruppi regolarmente iscritti alla Federazione Nazionale Suonatori di Campane, che ha promosso l'evento in collaborazione con il Fai-Fondo ambiente italiano, illustreranno presso i campanili delle chiese l'antica arte campanaria. A Piano di Sorrento, Il Gruppo Campanari della SS. Trinità aderisce attivamente alla manifestazione, organizzando l'evento nel campanile della Basilica della SS. Trinità, visitabile dalle 15:30 alle 18:30.

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Piano di Sorrento (Na). Dopo il grande successo dello scorso anno, domenica 16 settembre 2018 in tutta Italia, ricorrerà la “II Giornata Nazionale Campanili Aperti”, durante la quale, Associazioni e Gruppi regolarmente iscritti alla Federazione Nazionale Suonatori di Campane, che ha promosso l’evento in collaborazione con il Fai-Fondo ambiente italiano, illustreranno presso i campanili delle chiese l’antica arte campanaria.

A Piano di Sorrento, Il Gruppo Campanari della SS. Trinità aderisce nuovamente alla manifestazione, organizzando l’evento nel campanile della Basilica della SS. Trinità, visitabile dalle 15:30 alle 18:30.

Proprio sull’alto campanile della Basilica incontriamo il Il Gruppo Campanari della Parrocchia della SS. Trinità, sempre fortemente supportato dal Parroco, Don Marino De Rosa, a cui rivolgiamo le nostre sette domande di rito e di cui il nostro amico Francesco Cuccaro si fa portavoce:

1- Dopo il successo dello scorso anno, emozioni e aspettative circa la II Giornata nazionale Campanili aperti…

L’anno scorso ci fu la prima edizione di questa manifestazione promossa dalla Federazione Nazionale Suonatori di campane d’Italia, fu un successo inaspettato, non immaginavamo che molte persone avrebbero accolto il nostro invito. Quest’anno stiamo provando a fare un po’ di pubblicità in più. A molte persone piace il suono delle campane e vogliono scoprire cosa c’è sul campanile. Quando salgono e scoprono che sul campanile della Basilica della SS. Trinità non esistono motori e catene ma solo la forza e la passione di braccia e cuori rimangono sorpresi. Le loro espressioni ci fanno emozionare e ci spronano a continuare a tramandare questa tradizione.

2- Quale, secondo voi, l’ importanza di una giornata nazionale dedicata all’arte campanaria?

In tutta Italia e soprattutto al Nord l’arte del suono manuale delle campane è molto diffuso. Al sud Italia, purtroppo, siamo gli unici a suonare le campane a mano. Crediamo che sia un’arte che non deve passare inosservata, deve essere tramandata e sopratutto valorizzata. Come molte tradizioni locali. Le campane suonate a mano nella Basilica di Trinità fanno parte dell’identità del paese, della sua storia e dei suoi abitanti. Questa giornata è un modo per far conoscere alle persone, anche di Trinità, che il suono che ascoltano è molto particolare.

3- Quale emozione si prova mentre si suonano i ‘Sacri bronzi’?

I sacri bronzi annunciano la gioia, la Resurrezione ma anche il ritorno di una persona a Dio. Suonarli significa diffondere e far arrivare a tutti quelli che li ascoltano la voce di Dio. E’ un emozione unica di fede e passione.

4- Dall’alto del campanile che sovrasta Piano di Sorrento, sicuramente vi sarà capitato di ascoltare storie ed aneddoti legati all’antica arte dei campanari di Trinità. Potete raccontarcene qualcuna?

Le campane di Trinità sono state sempre suonate a mano, di aneddoti ce ne sono molti. Uno, in particolare, che ci fu raccontato da un anziano campanaro, Francesco Russo detto “Ciccione”, si svolse durante un giorno delle quarantore di tanti anni fa. Le campane iniziarono a suonare contemporaneamente a quelle della vicina Parrocchia di Mortora e nessuna delle due finiva di suonare, come una sorta di competizione che fu fermata soltanto dall’arrivo dei Carabinieri.

5- In che modo, secondo voi, un giovane può avvicinarsi a questa meravigliosa arte?

Per suonare le campane ci vuole fede e passione, noi come i nostri giovani Carmine, Rosario e Nello, salivamo la domenica a vedere come suonavano le campane, pian piano abbiamo imparato. Non è difficile ma ci vuole impegno, tecnica e tempo. Non bisogna voler fare tutto in fretta, si impara col passar del tempo.

6- Come pensate che possa, poi, sopravvivere nel corso degli anni?

Per poter andare avanti, questa tradizione ha bisogno di ragazzi giovani che sentano nel proprio cuore l’impegno di dar voce ai ‘Sacri bronzi’. E’ un impegno importante che si ci assume. Le campane sono la voce di Dio, rappresentano l’identità di un popolo, le gioie e i dolori della comunità. Se questi valori sono accettati e condivisi da tutti questa tradizione difficilmente scomparirà.

La storia che si fonda sulle tradizioni locali, sconosciute alla maggior parte delle persone, che non ha mai potuto entrare o salire su un campanile. Ebbene, proprio il 16 settembre sarà offerta a tutti la possibilità di poter visitare un gioiello unico presente sul territorio della Penisola sorrentina: il Campanile con il suo Gruppo di campanari, l’unico presente nel Sud Italia.

7- Come si svolgerà questa giornata?

Dalle 15.30 alle 18.30. A turni di 10 persone si salirà sul campanile dove verrà raccontata ai visitatori un po’ di storia, per poi assistere ad una vera e propria suonata.

Queste e tante altre le storie che potranno ascoltarsi domenica 16 settembre 2018, presso la Basilica della SS. Trinità di Piano di Sorrento. Storie che vogliono essere trasmesse soprattutto alle nuove generazioni, nella speranza che il percorso dei suonatori di campane di Trinità possa sempre perpetuarsi nei secoli…

 

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