Alsazia, diario di viaggio. On the road… nel cuore dell’Europa

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Una delle regioni più antiche d’Europa. Cuore del continente che fu, da oggetto di contesa franco-tedesca a naturale punto di vista sull’Europa unita di oggi. L’atmosfera di una piccola Venezia del nord in cui si incrociano culture diverse.

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Terra di conquiste, contesa fra Germania e Francia per secoli, l’Alsazia ha tutte le caratteristiche di una regione mista e variegata. Le due culture, francese e germanica, dopo decenni di guerre e scontri si confondono oggi rendendo uniche le città di questa regione attraversata dal fiume Reno, uno dei più lunghi d’Europa.

E’ proprio tale fiume a segnare il confine tra Francia e Germania. La valle del Reno è la sottile linea di confine tra le città di Strasburgo – capoluogo dell’Alsazia – e Kehl, cittadina del Baden-Wuttenberg in Germania. Due centri simbolo delle due culture che si mescolano, separate da un fiume ma collegate da un ponte, appartenenti a Stati diversi, un tempo nemici, che si sono contesi quella regione di confine nelle varie guerre che fecero dell’Alsazia-Lorena una questione europea. Perduta con la guerra franco-prussiana del 1870, dopo la sconfitta di Sedan, i francesi riconquistarono l’Alsazia e la Lorena dopo la sconfitta tedesca nella prima guerra mondiale (1918).

Malgrado il passato bellico è possibile nelle città alsaziane attuali ritrovare uno spirito di unione e di perfetta commistione di stili e di epoche che fa di alcuni piccoli centri come Colmar e, appunto, il capoluogo Strasburgo, dei veri e propri gioielli dal punto di vista artistico e culturale. Il paesaggio, per lo più pianeggiante ma con alle spalle le alte montagne della catena dei Vosgi, lungo il confine franco-tedesco, regala talvolta delle emozioni particolari. I tramonti che si riflettono nelle piccole case in stile alsaziano tipiche del luogo offrono un’atmosfera degna dei racconti d’un tempo. Singolare è infatti l’effetto di luce creato dal riflesso dei timidi raggi solari nei vetri delle abitazioni dai caratteristici tetti a spiovente quando, all’ora del tramonto, le facciate lignee quasi fiabesche si illuminano attirando il turista per lo specchiarsi nelle acque dei tanti canali che attraversano i borghi medievali, dopo giornate di pioggia fine. Il clima della zona, tipicamente britannico, è infatti caratterizzato da ore ed ore di pioggia, talvolta impercettibile, durante il giorno e la notte. Per il cielo costantemente grigio e plumbeo, freddo, gli abitanti non escono mai di casa senza con sé l’ombrello. Il che rende però ancor più particolari i rari momenti di sole, che con i suoi raggi attraversa quella leggera coltre di umidità e di nebbiolina tipica della zona.

Al di là del clima, l’Alsazia è una regione che va scoperta, a tutte le ore del giorno e della notte. Strasburgo è l’emblema di tale vitalità, che si manifesta durante la sera nei locali tipici nei vicoli del centro storico, sempre affollati da giovani. Per il resto, la città moderna si allarga prepotentemente attorno al caratteristico borgo antico, dove dominano i canaletti e le cime delle cattedrali gotiche di origini antichissime. Come Amsterdam, Stoccolma, Bruges e altre città nordiche, questa piccola Venezia è nel suo cuore pulsante l’esatto opposto di ciò che l’arrivo delle pesanti architetture dell’Unione Europea ha tentato di imporre al tessuto urbanistico di base. Armonia e sapore di storia sono le sensazioni che colpiscono il turista venuto a visitare l’Alsazia.

L’unicum delle città di questa regione, soprattutto nella piccola-grande Strasburgo, è rappresentato quindi dalla sua storicità, armoniosa ma contrastante con lo sfondo di grattacieli e maestosi palazzi di vetro che il modernissimo quartiere europeo – sul modello di Bruxelles – ha in maniera cacofonica imposto alla città di una volta. Come in tutte le capitali europee sono visibili anche qui, nel capoluogo alsaziano lontano anni luce dallo stile tipico di Parigi e delle altre città francesi, i segni della modernità e dell’allargamento dell’area urbana. I nuovi tram e mezzi di trasporto che collegano con un servizio capillare la città con le zone periferiche, attraversano le vie principali del centro moderno di Strasburgo, dominato dalle onnipresenti Galeries Lafayette ed altri centri commerciali francesi. I caratteristici battelli dal tetto in vetro sono invece il naturale mezzo di trasporto per chi voglia lasciarsi avvolgere dall’atmosfera medievale del centro storico. Come per quello in gondola a Venezia, il giro turistico dei canali di Strasburgo vecchia prevede una serie di soste, per ammirare la destrezza dei tanti ponti girevoli in legno e dell’efficiente sistema di chiuse e mulini che ne dominano la parte antica. La fitta rete di canali e piccoli torrenti con cascatelle e mulini ad acqua, contornati da deliziosi balconi fioriti in legno, è anche il biglietto da visita della prima vera città alsaziana che si incontra lungo il cammino da sud verso nord, giungendo nella piccola Colmar.

I negozi di souvenir e di artigianato locale, legno soprattutto, contornano le sponde dei canaletti mescolandosi con pub alsaziani, locali tipici e ristoranti di cucina casereccia.

Gli squisiti salami dell’Alsazia, scuri, quasi neri, farciti di spezie e prodotti della zona, dominano lo scenario nelle bancarelle poste lungo l’itinerario turistico del centro storico di Colmar. Ma si tratta, come detto, di una regione che va visitata scoprendone gradualmente le particolarità. Modo migliore per godere delle attrattive offerte dalla sue città è percorrerla in treno e in più giorni, con un mini interrail.                                    

Diario di viaggio

  1. Partenza dalla stazione di Basilea (Svizzera) à direzione Colmar – Strasburgo (Francia)

Quest’anno ho deciso di percorrere l’Alsazia in treno partendo dalla Svizzera. Lungo il confine con Francia e Germania, a sud, è infatti situata Basilea, una delle principali città elvetiche che collega con il suo importantissimo snodo ferroviario le città di mezza Europa.

Dopo aver attraversato le vallate svizzere eccomi finalmente nella grande stazione SBB CFF FFS di Basilea (Basel nella lingua locale del cantone tedesco), da dove avrei proseguito a bordo dei treni francesi della SNCF per raggiungere l’Alsazia. Da Basilea collegamenti ferroviari per la Germania, il Belgio, l’Olanda e la Francia appunto sono garantiti costantemente, mentre lo scalo aeroportuale di Basel-Mulhouse-Friburgo è il punto d’approdo principale nella zona per chi giunga qui in aereo.

  1. Arrivo a Colmar, cittadina dell’Alsazia – Dopo circa 40 minuti di treno eccoci a Colmar, la piccola Venezia dell’Alsazia distante circa 100 km da Strasburgo.

Appena scesi dal treno, attraversate le valli dell’Alsazia meridionale e con alle spalle la catena alpina, andiamo alla scoperta di una città incantata, fiabesca. Varcata la soglia del piazzale antistante la stazione di Colmar, con le sue stupende fontane, siamo arrivati all’ingresso del borgo antico. I balconcini fioriti e le case a graticcio (dette in francese maisons à colombàge), con tetto a spiovente ligneo, scure e con trapezoidi di vari colori che ne ornano le pareti, dominano lo scenario. Importante per aver dato i natali allo scultore Frederic Auguste Bartholdi, autore della Statua della Libertà di New York, Colmar è ricca di palazzi d’epoca quali l’antico edificio detto Ancienne Douane (XV secolo). Al centro del borgo domina imponente la cattedrale in stile gotico, mentre lungo i canali sono le bancarelle e negozi di prodotti tipici ad intrattenere lo sguardo del turista, ricche come sono di salumi, marmellate di vari tipi e vini liquorosi prodotti nella zona.

  1. Arrivo a Strasburgo, capoluogo della regione Alsazia

Alla ricerca del nostro albergo, insieme ai compagni d’avventura diretti al Parlamento Europeo abbiamo fatto tappa lungo le rive del fiume Íll. Il corso d’acqua principale che attraversa il borgo della vecchia Strasburgo è il regno dei locali notturni, caratteristici battelli adibiti a lounge bar oppure pub alsaziani che accendono le luci sulla movida serale della città. Muovendosi dalla stazione centrale verso il centro a bordo dei nuovissimi tram è facile arrivare nei pressi della caratteristica “Petite France”. Il borgo antico di Strasburgo, che sorge attorno ad un’isola fluviale, è così chiamato per le viuzze che si intersecano con i canali ed i mulini costruiti in epoche passate.

  1. Un giro per il centro, le chiese di Strasburgo

A colpire immediatamente la nostra attenzione sono state le guglie dell’imponente chiesa di Saint Paul, in stile gotico, che si staglia in tutta la sua grandeur sulle rive del fiume in pieno centro. La fermata del tram posta proprio sul ponte che guarda verso la chiesa è stata il nostro punto di riferimento durante il cammino alla scoperta di questa straordinaria città. Il tutto mentre dall’altro lato del fiume, attraversando i vicoli del centro, era possibile ammirare la maestosa Cattedrale, nel mezzo della storica Place du Chateau – così chiamata per la presenza dell’antico castello imperiale oggi sede del Palais Rohan (la struttura che ospita il Museo Archeologico).

  1. La petite France, i canali, i mulini e le chiuse di Strasburgo

Indubbiamente la parte più emozionante del tragitto, la visita al borgo della petite France ha regalato scorci decisamente unici al mondo. Un centro storico patrimonio dell’Unesco, per la sua estrema storicità e per la perfetta conservazione dei beni culturali presenti al suo interno. A colpire più di tutto il resto è stato il sistema di chiuse e mulini ad acqua che alimentano il meccanismo di filtraggio e passaggio dei battelli da un bacino all’altro del fiume. Una delle opere d’ingegno principali che caratterizzano il flusso delle imbarcazioni per la visita del centro storico via acqua, questo singolare sistema a rete che interessa tutti i canaletti centrali ha il suo perno nell’area de Le ponts couverts. La struttura, di epoca medievale, comprende tre torri collegate da un ponte, da cui parte l’ampia rete di dighe, chiuse in legno e ponti girevoli ed è posta all’ingresso principale della città antica. Di fronte alle torri domina una struttura con in cima una terrazza panoramica, da cui si può ammirare l’intera città dall’alto.

 

  1. Place de la Republique – Parata militare dell’8 maggio, anniversario della Liberazione francese dalle truppe naziste (1945), fine della 2^ guerra mondiale.

La festività nazionale francese omologa del nostro 25 aprile, l’8 maggio rappresenta per lo Stato transalpino una data importante. Con la ritirata dell’esercito nazista sconfitto e l’arrivo degli Alleati anche la Francia potette festeggiare la fine del secondo conflitto mondiale nel 1945. Oggi, in tutte le sue città principali, la Francia ricorda i caduti in guerra con cerimonie di consegna onorificenze militari, squilli di fanfara e frecce tricolore nel cielo. Anche a Strasburgo si è svolta solenne, quest’anno come ogni anno, la commemorazione dell’8 maggio davanti alla lapide del monumento ai caduti di Place de la Republique, una delle piazze più belle e grandi della città alsaziana, al di fuori della zona antica.

  1. L’arrivo al Parlamento Europeo, visita a Le quartier europèen

Totalmente diverso, in stridente contrasto con il resto della città e con la sua storia, è la struttura del quartiere europeo di Strasburgo. Sede di importanti istituzioni dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa, la moderna periferia cittadina sorge sulla confluenza tra il fiume Íll e il Reno. Collegate le une alle altre da un ponte in vetro al di sopra del bacino fluviale, le strutture del quartiere europeo sono la sede di importanti eventi, fra cui le giornate del giornalismo europeo alle quali abbiamo preso parte lo scorso mese di maggio. La buffa costruzione cilindrica ospita le aule e gli uffici del Parlamento, dove si tengono solo le adunanze plenarie dell’organo di rappresentanza dei cittadini europei.

Al centro dell’area di Parc de l’Orangerie, lussureggiante giardino che circonda il quartiere europeo, sorgono inoltre gli edifici del Mediatore Europeo (Ue) e quelli del Consiglio d’Europa, con la famosa Corte europea dei diritti dell’uomo.

Tutto in stile estremamente moderno, grattacieli in vetro e metallo contrastanti con le dimore dei dipendenti poste nelle immediate vicinanze, piccole villette in stile fiammingo lungo un viale che costeggia le istituzioni Ue. Scenario simile alla zona europea di Bruxelles, l’altra città sede dell’Unione Europea con le sue avveniristiche costruzioni contrastanti con il tessuto urbano preesistente.

  1. E finalmente… un po’ di svago nei locali notturni della città                                   Le vie del centro storico di Strasburgo, affollate di turisti e gente del posto durante il giorno, si popolano durante la notte per la movida.

Gruppi di giovani si riversano per i vicoli della petite France per passare il tempo all’interno dei locali tipici alsaziani. Qui è possibile assaggiare alcune prelibatezze della cucina casereccia, a cavallo fra quella francese e la tradizione tedesca, vista la vicinanza.

Una tavola in cui predomina la carne, in particolare pollo e coniglio, cucinata in vari modi. Il classico è rappresentato da zuppe di carne a tocchetti, servite in tegami bollenti con dentro patate lesse e verdure o piselli, oppure a mo’ di spezzatino con salsa di pomodoro e patate.

Il pollo bollito e poi servito assieme alle patate al forno rappresenta una delle tipicità dei ristoranti tradizionali, dove è possibile gustare non solo il classico fromàge (formaggio fuso) della cucina transalpina ma anche alcuni piatti a base di maiale accompagnato dai migliori vini alsaziani.

La zona compresa fra Strasburgo, Colmar e il confine tedesco è infatti denominata “la strada del vino” per la presenza di vigneti in cui si producono gli eccellenti vini bianchi locali, ideale accanto a pietanze di carne bianca come quelle assaggiate in uno di questi ristoranti tipici.

Mai andar via dall’Alsazia senza ovviamente aver provato una delle sue birre migliori. Regina delle birre rosse tedesche, la Fischer è il modo migliore per concludere una serata per le vie di Strasburgo. Una birra ambrata di tradizione antichissima, dal sapore dolciastro e perciò ideale nel dopo cena. E’ possibile gustare un buon boccale di Fischer in uno dei tanti pub alsaziani attivi nel cuore della petite France a Strasburgo. Il nome è tedesco, come anche la sua produzione, ma viene normalmente bevuta e apprezzata da tutti i francesi. E’ stato il nostro ultimo brindisi prima di lasciare la città dopo questo interessante soggiorno-lavoro.

 

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