Biologico e Green economy, nuove tendenze del vino a tu per tu col produttore

Salerno ha ospitato oggi la prima giornata di "Bionisiaco", evento legato al vino biologico campano

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Tre giorni, tre incontri con tecnici ed addetti ai lavori, ventuno cantine sullo sfondo di Piazza Abate Conforti, in pieno centro storico, tra la Chiesa dell’Addolorata ed il Convitto Nazionale. Questo il profilo di “Bionisiaco”, salone dedicato esclusivamente al vino biologico campano. A firmarlo Franco Cappuccio e Danilo Donnabella, che hanno lavorato ad un’attenta selezione delle cantine e costruito un programma di incontri di grande interesse. L’intenzione è incentivare a guardare alla qualità del prodotto, ma al tempo stesso anche a riflettere su tematiche imprescindibili, quali sono quelle del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità, che nel prodotto finale si traducono anche nel rispetto del consumatore. Per questo, la prospettiva a lungo termine dell’iniziativa è scientemente culturale, declinata sia nel salone di degustazione, sia negli incontri e nelle riflessioni che si svolgeranno nei tre giorni, che toccheranno temi quali turismo, innovazione tecnologica, ambiente, agricoltura biologica, economia green“, spiegano Cappuccio e Donnabella.

Avvio in grande per la manifestazione patrocinata da Regione Campania e Comune di Salerno. Presenti al Convitto nazionale salernitano tutti i partner Legambiente Campania, AIS Salerno, Corso Wine Business dell’Università degli Studi di Salerno, Convitto Nazionale di Salerno, Panificio Montella e Consorzio 100% Campania. Pomeriggio dedicato alle degustazioni, dopo la prima conferenza che ha avuto come focus dapprima il rapporto Symbola sulla Green economy 2018, poi gli interventi di Legambiente, con Maria Teresa Imparato, dell’Università di Salerno col direttore del corso Wine business prof. Giuseppe Festa, e di Vito Trotta, consigliere nazionale Slow Food.

Il salone del vino biologico campano si è tenuto all’interno della Chiesa dell’Addolorata, nei pressi del duomo di San Matteo. Tante le esperienze aziendali vocate al biologico, da sempre o da pochi anni, per tradizione familiare, prima e dopo l’era delle certificazioni Bio. Il Cilento e la zona salernitana presenti in gran numero con cantine produttrici di Fiano Paestum e Cilento, nonchè Aglianico e vitigni autoctoni della provincia. Bianchi e rossi rappresentativi anche del Vesuvio sotto l’insegna del Lacryma Christi, mentre l’Irpinia si è presentata con tre cantine associate dell’area Greco di Tufo e Taurasi Docg. Il Sannio Igp e Doc in versione biologico e biodinamico ha offerto altrettanta biodiversità, dalla Falanghina sia fermo che spumante all’Aglianico, infine il casertano con i due cavalli di battaglia Casavecchia e Pallagrello Nero.

Domenica 13 gennaio, ultima giornata, sarà dedicata al tema del turismo enogastronomico e sostenibile. Appuntamento per conoscere esperienze virtuose, stabilendo un matching tra organizzazioni e testimonianze dirette.

Queste le cantine partecipanti: Antica Masseria Venditti, Cantina del Barone, Cantina del Vesuvio, Cantina di Lisandro, Cantine dell’Angelo, Casa di Baal, Casebianche, Casula Vinaria, Fontana Reale, I Cacciagalli, Il Verro, Il Cancelliere, Le Vigne di Raito, Mila Vuolo, Monte di Grazia, San Salvatore, Sorrentino, Tenute del Fasanella, Terra di Briganti, Torre del Pagus, Viticoltori De Conciliis.

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