Cinque terre : in viaggio fra amore, cultura e…. sapori mediterranei

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“…osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare,
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi…”   

in  Meriggiare pallido e assorto (Ossi di seppia, 1925 – Eugenio Montale)

Le Cinque Terre – come gran parte della costa della Liguria – sono decantate da Montale nelle loro meraviglie, con il calore del sole d’estate e di quelle “meriggiate” che fanno da cornice ad un paesaggio mozzafiato. Il Parco che oggi ospita le famosissime cinque comunità di pescatori liguri è meta di turisti durante buona parte dell’anno, attraendo visitatori con il suo mare cristallino e la sua bellezza unica al mondo. 

IL PARCO DELLE CINQUE TERRE : MONTEROSSO, VERNAZZA, CORNIGLIA, MANAROLA E RIOMAGGIORE

Soggiornare alle Cinque Terre è come immergersi per un po’ in una natura totalmente distaccata dal chiasso della città e dalle caotiche località comuni di villeggiatura. Un vero e proprio gioiello della natura e del paesaggio mediterraneo, con colori e sapori di cui il grande poeta del Novecento Eugenio Montale (cit.) seppe cogliere al meglio l’essenza trasponendoli in versi. Cinque perché così disposte e incastonate nelle rocce scoscese e ripide della Riviera di Levante, fra insenature e porticcioli creati dall’uomo. Cinque piccole comunità di pescatori divenute col tempo patrimonio dell’umanità e meta turistica da tutto il mondo.

Da Monterosso al mare fino a Riomaggiore, quella più lontana da Genova. Il Parco delle Cinque Terre è facilmente raggiungibile anche dal porto di La Spezia oppure da altre località limitrofe quali Levanto e Sestri Levante. È facile recarsi ad ammirare la rara bellezza delle Cinque Terre, poiché servite anche dalla rete ferroviaria regionale e nazionale. Distesa e protesa lungo il mare con una delle spiagge di sabbia e ghiaia più lunghe della zona, Monterosso è il biglietto da visita per chi arrivi alle Cinque Terre. Con il suo molo che delimita la grande spiaggia, è punto di partenza ed arrivo per le gite in barca verso le altre “terre”. A seguire c’è Vernazza, forse la più pittoresca, con il suo borgo peschereccio che si apre intorno alla cala e le sue rocce che si specchiano nel mare cristallino con riflessi verde smeraldo. Quasi distrutta dalla tremenda alluvione in Liguria dell’autunno 2012, la cittadina è stata praticamente ricostruita in questi anni dai suoi pochi ma tenaci residenti, con pochissime risorse a disposizione. Vernazza rassomiglia molto alle altre cittadine vicine. Le sue viuzze si inerpicano dentro il borgo raggiungendo l’interno dell’abitato, regno di negozi e piccole botteghe d’artigianato locale e souvenir. Terrazze con vista sul mare e rinomati ristoranti di pesce fra i migliori della cucina ligure sono il contorno di una delle località più belle e frequentate della Riviera di Levante. Terza e intermedia fra le cinque, arroccata su un costone di roccia tufacea e scoscesa, è Corniglia. Il paesino si presenta fra i più impervi e difficilmente raggiungibili dalla massa, per motivi legati anche al suo attracco per le imbarcazioni spesso reso impraticabile dalle mareggiate. I colori delle case e le chiesette a punta dallo stile tipicamente ligure ne fanno una cornice pittoresca e affascinante da raggiungere. Diversamente da tutte le altre è forse quella meno battuta dalla massa di turisti che salgono e scendono dai barconi che toccano le località del parco. Anch’essa è però patria di un ottimo vino, chiamato “Vernaccia”. Indubbiamente poco agevole è anche la discesa a Manarola, che delle Cinque Terre è quella più protetta da una scogliera appuntita che ne circonda la caletta. Qui una serie di discesine a mare permettono anche una sosta con bagno, prima della visita al caratteristico borgo a scaletta. Infine Riomaggiore, la località più orientale del parco, che segna il termine della zona marina protetta. Particolare la posizione del suo porticciolo, interamente adagiato lungo una spiaggia stretta e circondata dal cammino turistico che ne conduce per i viottoli superiori. Il borgo è fra i più pittoreschi e singolari della costa, con la sua duplice veste di borgo pescatori giù al mare e borgo contadini di sopra, lungo la stradina che culmina con l’arrivo al castello antico dal quale è possibile apprezzare il panorama dell’intero parco.

  1. poesia e cucina. profumi d’eco montaliana e sapori del mare

I limoni, gli agrumi e i frutteti fanno parte della vegetazione tipica del paesaggio delle Cinque Terre. Sono fra i particolari più citati dalle poesie di Montale, senza dimenticare gli uliveti e i vitigni tipici di questa costa fantastica. Soffermandosi in uno dei tanti ristorantini caratteristici delle località del parco è possibile assaporare le specialità di mare preparate secondo ricette tipiche della zona. Condimento a parte, che in Liguria non è mai tanto prediletto dagli chef malgrado la grande varietà di piante e spezie che crescono lungo le dorsali costiere, è il limone il principe della tavola. Adoperato per lo più in ogni piatto tipico ed anche nel dolce, i limoni delle Cinque Terre fanno davvero concorrenza ai loro cugini di Sorrento. Dopo un po’ di ore di cammino, fra sole e mare, è d’obbligo degustare gli ottimi piatti a base di pesce, crostacei e molluschi. I frutti di mare e le fritture di paranza sono elementi onnipresenti nel menu tipico, ma alle Cinque Terre il re della cucina è sicuramente lo spaghetto allo scoglio – servito in particolare a Vernazza. Tutto da innaffiare con il celebre vino delle Cinque Terre, marchio doc delle alture di Monterosso al mare, terra di vino bianco paglierino e dal sapore eccezionale.

  1. spostarsi nelle cinque terre, via mare o in treno ?

Con corse frequenti lungo tutta la costa, viaggiare per le Cinque Terre a bordo dei battelli del Consorzio “Golfo dei poeti” è possibile e pratico. Le continue rotte da e per Riomaggiore, Monterosso, Levanto, Genova (con servizio veloce), La Spezia, Portovenere e golfo del Tigullio (Portofino) consentono ai turisti di visitare il parco godendone al meglio il paesaggio ed ammirandone la rara bellezza. Prezzi concorrenziali e convenienti oscillano fra alta e bassa stagione – possibile anche la tariffa giornaliera con più scali. Le rotte hanno punti d’attracco in quasi tutte le località della costa e del golfo de La Spezia (appunto nominato “il golfo dei poeti”). Ideale per chi preferisca il mare alla fredda ed anonima gita in treno, pur caratteristica vista la posizione delle stazioni FS in piccole insenature e grotte scavate nella roccia in corrispondenza dei cinque paesini. Degna di una visita, pur se esterna al parco, è la deliziosa cittadina di Portovenere, lembo estremo della Liguria e del golfo de La Spezia di fronte alle isole Palmaria e Tino. Famosa per le sue grotte e per la camminata che dal porto turistico si inerpica sulla sommità del promontorio – dove hanno sede la chiesa di San Pietro e la stele dedicata al poeta inglese Lord Byron – Portovenere è raggiungibile soltanto via mare grazie al servizio in battello “Golfo dei poeti”. Un’escursione da non perdere!

  1. l’alternativa trekking, la “via dell’amore”

“Vedo il sentiero che percorsi un giorno
come un cane inquieto; lambe il fiotto,
s’inerpica tra i massi e rado strame
a tratti lo scancella. E tutto è uguale.
Nella ghiaia bagnata s’arrovella
un’eco degli scrosci…”

(Dalla poesia Punta del Mesco, E. Montale, 1925)

Ancora Eugenio Montale, a decantare le Cinque Terre attraverso la macchia mediterranea e il cammino incantato lungo il sentiero della celebre “Via dell’amore”. Da un estremo all’altro del parco, da Riomaggiore a Monterosso, l’itinerario turistico noto con questo romantico appellativo percorre la costa frastagliata e impervia delle Cinque Terre con saliscendi protetti da una ringhiera parapetto. Una gita che offre scenari suggestivi e veri e propri spettacoli della natura, a picco su gole e strapiombi simbolo della costa ligure. La sua bellezza incontaminata è al centro delle composizioni del Montale.

Il grande poeta traeva ispirazione da simile sentiero ogni volta che si recava in vacanza alla villa di famiglia di Monterosso al mare, in località Punta del mesco. Al di là di scorci poetici e panorami da cartolina, la scelta di percorrere le Cinque Terre a piedi è anche ottima per il fisico e la salute.

Una vacanza rigenerante ed a stretto contatto con la pace e la natura, ideale anche per un breve weekend di relax lontano dal caos cittadino.

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