Gennaro Esposito e Antonino Cannavacciuolo: il panettone “made in sud”

Non mancherà - nel difficile Natale in tempo di pandemia - sulle tavole dei napoletani anche il panettone, che negli ultimi anni ha travalicato i confini regionali in per “scendere” dal Nord fino alla Sicilia attraversando tutta l’Italia. I due chef, originari di Vico Equense in Penisola Sorrentina, si sono cimentati con successo nella produzione del dolce per eccellenza del Natale.

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Sarà un Natale particolare. Decisamente. La pandemia, il secondo lockdown, le zone d’Italia colorate, e l’indeterminatezza su come festeggiare le imminenti festività, imporranno dei cambiamenti nelle nostre abitudini.

Ma di certo non si può non immaginare un Natale senza le pietanze tipiche soprattutto nella nostra regione, dove oltre a quelli della tradizione, roccocò, raffioli, struffoli, cassate e cassatine, susamielli non mancherà tra i dolci di Natale sulle tavole dei napoletani anche il panettone, che negli ultimi anni ha travalicato i confini regionali in per “scendere” dal Nord fino alla Sicilia attraversando tutta l’Italia.

Così è possibile mangiare un buonissimo panettone classico anche a Sud, ma pure trovare versioni diverse rispetto a quello tradizionale che però hanno un sapore unico. Ancora una volta, dunque, sono la qualità e la territorialità degli ingredienti a fare la differenza, ad impreziosire il panettone, a renderlo speciale.

Da anni anche due chef mediatici nativi della Penisola Sorrentina come Antonino Cannavacciuolo e Gennaro Esposito – entrambi di Vico Equense, col primo che però lavora stabilmente al nord a “Villa Crespi”, il secondo rimasto a Vico, nella sua “Torre del Saracino” – si sono cimentati nella creazione di golosi panettoni.

Gennaro Esposito in collaborazione con il Maestro AMPI e pastry chef della Torre del Saracino, Carmine Di Donna, ha realizzato un panettone artigianale espressione di una lievitazione di 36 ore – senza alcuna forzatura – che rende “porosa” la pasta e che non prevede l’uso di nessun conservante.

Molto apprezzato, già lo scorso anno, quello classico, con le arance e l’uvetta passa senza conservanti di alcun tipo e con prodotti selezionatissimi, e quello con l’albicocca “pellecchiella” candita del Vesuvio. Un panettone, quest’ultimo, “non convenzionale”, espressione della nostra splendida Campania. Per info e ordini: ordini@ilmiopanettone.com

Antonino Cannavacciuolo, concluse le registrazioni delle puntate di MasterChef 10 e Antonino Cannavacciuolo Academy ha avviato la produzione dei suoi panettoni artigianali. Tre varianti – Classico, Gianduia, Limoncello (novità 2020) – per un prodotto a lievitazione di 36 ore con 5 passaggi d’impastamento e una lavorazione artigianale con “pirlatura” manuale, nel pieno rispetto della tradizione. Una paziente preparazione che prevede anche 7 ore di riposo a “testa” in giù. Tra gli ingredienti di maggior prestigio si annoverano farina di grano 100% italiano, tuorlo di uova ottenute da galline italiane allevate a terra, burro italiano di alta qualità, lievito madre decennale e vaniglia bourbon del Madagascar.

Altra novità 2020, un nuovo dolce da forno a lievitazione naturale unico, chiamato Vesuvio, per rendere omaggio alla sua terra d’origine, la Campania. Un dolce dal morbido cuore farcito con crema di limone e scorze d’agrumi. La glassa con cioccolato bianco e pezzetti di albicocca. Per info e ordini: cannavacciuolo online shop

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