L’amarena dei Colli di San Pietro: storia e prospettive future dalla neonata Comunità promossa da Slow Food

Battesimo ufficiale per il progetto Comunità centrato sull'amarena dei Colli di San Pietro (Arca del Gusto Slow Food). Presente il sindaco di Piano di Sorrento, con i vertici Slow Food del territorio

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Terreni marginali, regno di un prodotto d’eccellenza e radicato nel tempo, un ”piede franco” destinato al rilancio verso svolte future. Parliamo dell’amarena dei Colli di San Pietro, frutto rosso delle alture della penisola sorrentina, coltivato da abili ed appassionati agricoltori locali ed inserito da Slow Food nel novero dei prodotti Arca del Gusto.

I Colli di San Pietro, territorio cerniera fra le due costiere – amalfitana e sorrentina – che non dovrà più essere una mera zona di passaggio, citando il portavoce del progetto Comunità, Mario Persico – agricoltore e patron dell’azienda agrituristica Antico Casale Colli di San Pietro. Mario, come altri produttori di amarene dell’area montana di Piano di Sorrento, è ambasciatore della storica tradizione tramandata da padri, nonni, uomini simbolo di un territorio secolare, memore di quando la sponda sud della penisola era teatro dello scarico merci destinate alle città ed ai centri urbani vicini.

Insieme a Mario Persico, che è anche parte attiva del movimento Slow Food in costiera sorrentina, ci sono altri due esponenti della chiocciola attivi per la promozione del progetto Comunità attorno all’amarena dei Colli: il referente Nello Trapani ed il responsabile agronomico Salvatore Russo. Il primo, presente nella serata di ieri 8 giugno in veste di moderatore, il secondo quale relatore, hanno ufficializzato così la presentazione del progetto tenutasi presso lo storico Castello Colonna.

Un luogo simbolo, laddove anticamente sorgeva una abbazia benedettina, sostituita dal Castello nobiliare della famiglia romana e filopapale dei principi Colonna. Oggi, nei paraggi del castello, un gruppo di agricoltori appassionati è parte integrante del progetto appena messo a battesimo e volto a fare rete, in sinergia con associazioni locali e istituzioni.

La presenza ieri del sindaco di Piano, Salvatore Cappiello, figlio della terra e dei Colli di San Pietro, ha dato risalto all’unione di intenti fra Comune e Comunità, offrendo inoltre al pubblico una testimonianza diretta della tradizionale coltivazione e raccolta delle amarene. Frutto che poi, a seconda dei gradi di maturazione e dei metodi di lavorazione, può sia appassire nella versione cosiddetta ”quarantina” sia essere adoperata in altri modi per guarnire dolci locali o per produrne confetture davvero squisite.

Relatori della serata, oltre al sindaco Cappiello ed alla triade responsabile del progetto, sono stati la nuova fiduciaria di Condotta Slow Food la dott.ssa Elena De Marco, il fiduciario uscente Mauro Avino, la chef Franca Di Mauro per Slow Food Campania e infine il dott. Carlo Pepe, ex funzionario comunale ed appassionato storico della sua Piano di Sorrento.

In conclusione, il rinfresco preparato dallo staff di Antico Casale e Castello Colonna ha piacevolmente intrattenuto il pubblico con una full immersion nelle varie preparazioni dell’amarena, dal salato al dolce.

”Il futuro di Slow Food poggia sull’interazione armonica tra Condotte e Comunità, sulla capacità di dialogo e di relazione costruttiva” afferma nella sua lettera ai responsabili del progetto il patron nazionale di Slow Food, Carlo Petrini (cit.). Il progetto Comunità mira appunto a creare nuove azioni comuni attorno al prodotto e alla cultivar amarena dei Colli, coinvolgendo giovani, aziende agricole ed appassionati; ma anche creando laboratori a tema ed iniziative di diffusione della conoscenza, delle tecniche di lavorazione e conservazione del prelibato frutto, sotto l’unica grande bandiera di Slow Food.

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