L’evento “Vini d’Abbazia”, che si svolge dal 2 al 4 settembre nel borgo di Priverno famoso per il suggestivo monastero cistercense del XII secolo di Fossanova, è organizzato dalla Pro Loco di Sabaudia, dall’Associazione Passione di Vino e dalla Strada del Vino della Provincia di Latina. Partecipano alla manifestazione tante cantine italiane, oltre a un’importante collaborazione internazionale, per promuovere la cultura del vino e del lavoro di tutte quelle aziende legate al territorio e ai luoghi dello spirito.
L’evento enogastronomico ha dunque una valenza culturale importante: racconta il ruolo che le abbazie e i monasteri, sin dal Medioevo, hanno avuto nella produzione del vino e nella salvaguardia di vitigni che in molti casi sarebbero andati perduti.
Tra le cantine spiccano l’abbazia di Novacella, in Alto Adige, quella campana del Goleto, che salvò vitigni produttori del Greco di Tufo, del Fiano e dell’Aglianico; e, ancora, la Badia di Passignano e il monastero di Vitorchiano, nel Lazio.
Tra le cantine straniere parteciperà il gruppo Les Grands Chais de France, con il marchio Francois Martenot, che racconterà il patrimonio vitivinicolo della Borgogna con i rinomati vini dell’Hospice de Beaune.
Interessante è la location della manifestazione: l’abbazia di Fossanova, un luogo storico, artistico e religioso di grande importanza, fondata dai frati cistercensi provenienti dalla Borgogna. Qui vi morì san Tommaso d’Aquino e dal 1874 è stato dichiarato monumento nazionale.
La manifestazione si svolgerà proprio nel cuore dell’abbazia, negli ambienti del chiostro, del refettorio e della sala capitolare.
L’evento è anche l’occasione di conoscere le abbazie produttrici e di programmare un viaggio tra i luoghi dello spirito più suggestivi d’Italia e di degustare ottimi vini.
Campania protagonista, con l’abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi, ma soprattutto l’abbazia di Crapolla a Vico Equense.
Oltre cinque secoli di storia, dai monaci dell’omonima abbazia situata in costiera sorrentina dove sorge un vero e proprio paradiso. Ettari di terra interamente adibiti a vigneto, pur essendo nel cuore degli uliveti caratteristici della zona costiera.
Le vigne dell’Abbazia di Crapolla sono state impiantate nel 2007 e si ergono a 300 metri sul livello del mare, sopra le spiagge dei lidi più belli di Vico e dintorni come il Bikini. L’allevamento è a spalliera e qualche pergola vesuviana viene utilizzata per il Sabato, unica uva locale da tavola, grande e violacea, rara e particolare.
Oltre al Sabato, non ci sono vitigni autoctoni perché Vico sconta la pecca di non avere un terreno molto vocato al vino. È per questo che troviamo nelle terre di Vico Pinot e Montepulciano per i rossi, mentre per i bianchi Moscato, Fiano e Falanghina. Le vigne, però, hanno un’alta densità di ceppi per ettaro e, dunque, poche produzioni per pianta. A ciò si aggiunge una vendemmia tardiva e una forte escursione termica che rendono ancora più complessa la lavorazione.
I cavalli di battaglia dell’Abbazia di Crapolla sono quattro. Sireo e Poizzo per i bianchi, Nireo e Sabato per i rossi.