A Sorrento “La settima stanza” di Miriam Candurro coinvolge ed emoziona i giovani del P. Virgilio Marone

Una presentazione del tutto particolare per l'attrice napoletana, nota e amatissima protagonista della soap cult di Rai 3 Un posto al sole e ora impegnata sul set de I Bastardi di Pizzofalcone.

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Continua il “viaggio” del libro dell’attrice napoletana Miriam Candurro, nota e amatissima protagonista della soap cult di Rai 3 Un posto al sole, che ha presentato a Sorrento il suo nuovo romanzo: La settima stanza (Sperling & Kupfer), una storia delicata e profonda, una storia d’amore ma anche di formazione, densa di sentimenti e di emozioni, seconda opera letteraria per la scrittrice dopo l’esordio del 2018 con il libro Vorrei che fosse già domani (Garzanti), scritto con Massimo Cacciapuoti.

Una presentazione del tutto particolare perchè il folto pubblico intervenuto al bar Kontatto – evento in collaborazione con la locale libraria Tasso – nella centralissima Piazza Lauro era composto dagli studenti del Liceo Publio Virgilio Marone di Meta di Sorrento.
Guidati dalle insegnanti Laura Franco e Giovanna Capolongo, i ragazzi hanno posto numerose domande all’autrice, dopo aver letto e approfondito in classe i temi del romanzo
travolti anche loro dall’intensità della scrittura di Miriam Candurro, e dalla sua capacità di entrare dritto al cuore del proprio lettore.

Del resto il libro racconta di due giovani: Giovanni e Anna in una storia che  si divide tra il passato e il presente.Giovanni deve ritornare nel suo paese d’origine per sbrigare delle faccende legate all’albergo di famiglia, Villa Rosa. Purtroppo, a causa del lockdown e del divieto di spostarsi fra regioni, si troverà costretto a restare lì e a fare i conti col passato.

Un passato che non ha mai dimenticato, un passato che torna prepotentemente nella sua vita. Lei, la donna che ha sempre desiderato e pensato: Anna.

Ed è così che, a distanza di vent’anni, Giovanni sarà costretto a fare i conti col passato e a mettere in chiaro una volta e per sempre tutti gli avvenimenti accaduti.

Il tempo sospeso della pandemia, il coraggio delle proprie azioni che ritornano a galla, l’amore che come sottolinea Miriam è “l’unica cura a tutto”, e dirlo davanti a un pubblico di giovani ha ancora più senso e un peso specifico da non sottovalutare.

Una storia d’amore, sì, ma anche una storia fatta di sofferenze e con un grande significato che tutt’oggi sottovalutiamo ancora.

Miriam si rivela essere dunque anche una brava scrittrice. Capace di trasmettere emozioni e brividi: coinvolgente ed emozionante.

La settima stanza è una storia intensa, poetica, vera ed emozionante. Nonostante infatti si tratti di una storia per certi aspetti drammatica, se pur romantica, Miriam Candurro ha il potere di raccontarla delicatamente dando modo al lettore di entrare in sintonia con i personaggi, tanto che mi sono ritrovata a sottolineare quasi tutto il libro.
ph. alfonso romano

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