Da Procida a Bergamo e Brescia, il 2023 della Cultura riparte dal Nord

Cerimonia di passaggio del testimone tenutasi al Palazzo Reale di Napoli. Il sindaco di Procida Dino Ambrosino accoglie i colleghi di Gori e Del Bono per ufficializzare il subentro. Presenti il ministro Sangiuliano e il governatore campano De Luca

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“Procida 2022 ha generato cooperazione, meccanismi circolari e sistemici, ha sperimentato co-creazione e collaborazione fra i cittadini, nuovi spazi di confronto e di democrazia, di cooperazione istituzionale in cabina di regia. La cultura come risposta ai bisogni sociali e territoriali è andata oltre i confini dell’isola, unendo l’intero sistema dei Campi Flegrei e della Campania, andando al di là della prospettiva effimera dell’evento in sè” (cit.)

Queste le parole del direttore generale di Procida 2022, Agostino Riitano, all’atto di chiusura e di commiato da questa esperienza meravigliosa che è stata la Capitale italiana della cultura per l’isola e per tutta la regione.

Hanno preso parte alla cerimonia di chiusura ufficiale dell’anno da Capitale le massime autorità regionali, dal presidente Vincenzo De Luca all’assessore al turismo Felice Casucci. Sono intervenuti sul palco del teatro di corte di Palazzo Reale a Napoli il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il sindaco metropolitano di Napoli, Gaetano Manfredi, poi quello di Procida Dino Ambrosino, prima dei numeri e dei ricordi video tratti dagli eventi maggiori dell’anno trascorso.

Il 18 gennaio 2021, esattamente due anni fa, veniva annunciata dall’allora ministro Dario Franceschini il nome del dossier vincitore del titolo 2022, con scene di gioia e di festa dall’isola di Procida ad accompagnare il ricordo del primo cittadino commosso per il riconoscimento ottenuto dal suo comune.

Procida cede oggi lo scettro a Bergamo e Brescia, capitali in coabitazione per il 2023, alla presenza dei sindaci Giorgio Gori e Emilio Del Bono. Il dono che Procida ha offerto ai due primi cittadini lombardi è stato un cofanetto, contenente il meglio delle mostre e degli eventi realizzati per Procida 2022. Un passaggio di consegne simbolico, in attesa dell’apertura vera e propria che avverrà dal 20 al 22 gennaio prossimi nelle due città lombarde.

Il Nord che subentra al Sud, facendo eco a quanto detto dal presidente De Luca – in periodo di lotte per l’autonomia differenziata – ma questa volta senza vena polemica e solo nel segno della speranza, dopo il pesante tributo pagato in vite umane da Bergamo e Brescia ai tempi della prima ondata di Covid nell’inverno 2020.

Procida 2022 ha significato tanto in termini numerici, fra visualizzazioni di contenuti web e fatturato delle imprese locali in aumento; fra incrementi per le aziende di trasporto pubblico e presenze turistiche sull’isola, nel comprensorio Campi Flegrei; fra eredità materiali (vedi il recupero di Palazzo d’Avalos) e immateriali (in termini di valori identitari, quale luogo simbolo del Mediterraneo) lasciate dall’esperienza appena finita.

Il fiorire sull’isola di nuove realtà culturali, turistiche e imprenditoriali è al centro di una scala di parametri presi in esame da gruppi di ricerca attivi sul modello Procida. Sostenibilità, impatto ambientale, innovazione, creatività, governance e altri criteri valutativi fra obiettivi e risultati sono infatti al centro dell’attività di Cantiere Città, iniziativa avviata nell’ambito delle Capitali della Cultura dal centro di ricerche della Scuola Beni e Attività culturali – la fondazione del prof. Vincenzo Trione che analizza dal 2014 le esperienze delle città italiane finaliste valutandone la capacity building.

Al momento, il team di ricercatori sta studiando in itinere proprio il modello Procida 2022 ed i valori da essa creati, giudicando l’esperienza sia ex post sia in senso diacronico.

Nel 2024 toccherà a Pesaro, già nominata Capitale italiana della cultura, mentre sono in corso le valutazioni dei dossier presentati da 15 città per il titolo 2025.

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