Associazione Napoli Mediterranea: prende forma il civismo politico riformatore

Al centro dell’evento, il tema dell’autonomia differenziata: sanità, scuola e lavoro e quali sono le conseguenze per il Mezzogiorno.

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Domani Sabato 13 maggio 2023, all’IAV (In Arte Vesuvio) viene presentata per la prima volta l’Associazione Napoli Mediterranea.

Al centro dell’evento, il tema dell’autonomia differenziata: sanità, scuola e lavoro e quali sono le conseguenze per il Mezzogiorno.

Il dibattito é moderato da Marcello Lala con Salvatore Sannino, Felice Iossa, Paolo Russo, Felice Casucci, Annamaria Iannicelli, Sossio Vitale, Pasquale Sannino, Antonio Simeone e Giuseppe Barra.

Il mezzogiorno sembra essere sparito dall’agenda politica italiana. Scuola e formazione, che dovrebbero essere orientate alla visione del futuro, sono invece minacciate da un’autonomia differenziata che intende penalizzare il Sud a favore del Nord; la giustizia ha ormai assunto il ruolo di paradigma delle inefficienze che ogni giorno produce l’Italia. Inoltre, i fondi nazionali per gli asili nido sono indirizzati verso territori che ne hanno sin troppi, mentre aree sprovviste si sono ritrovate con zero fondi stanziati. Sono queste le incofutabili premesse che hanno indotto alcuni esponenti politici ad organizzare il Mezzogiorno intorno ad una proposta politica che possa guardare al Sud come occasione rappresentata dal Mediterraneo che trasporta il 20% delle merci di tutto il mondo. Cosi è nato Mezzogiorno Federato.

Salvatore Sannino ha dichiarato: “La manifestazione del 13 maggio 2023, rappresenta il punto di partenza, che mette insieme realtà civiche e politiche diverse, che arricchiscono il  senso della partecipazione. E’ l’unione strutturata di uomini e donne, organizzate in diverse associazioni che rappresentano da tempo territori, persone ed istanze, che unendosi, danno forma ad un soggetto politico, civico. Un alleanza che vuole dire la sua sulle grandi questioni che attanagliano i nostri cittadini”

Mentre Felice Iossa ha sottolineato l’importanza del Mezzogiorno: “Se l’Europa ha destinato il 40% dei fondi del Pnrr al Mezzogiorno ci sarà un motivo. Ed allora mettiamo in rete i porti del Sud, sfruttiamo questa centralità e facciamo in modo di avere una rete ferroviaria che arrivi nel cuore dell’Europa e spendere i fondi con una visione unitaria non come singola regione”.

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